CASSANO – Un cartello così non poteva lasciare indifferente quel papa che ama gli ultimi. Nella bella spianata di Cassano, tra campi di agrumeti, lungo il tragitto che il papa ha percorso per arrivare a Sibari, una casetta pulita e decorosa era stata addobbata dalla mattina per poter attirare la sua attenzione. Grandi striscioni con scritto “Fermati, c’è un angelo che ti aspetta”. E l’angelo c’era davvero: si chiama Roberta, ha 21 anni ed è affetta da una patologia gravissima che l’ha fatta restare bambina. Per sempre. Nel suo lettino candido, il peso piuma sgualcisce appena le lenzuola (GUARDA LE FOTO DELL’INCONTRO).
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E il piccolo angelo, con la sua presenza silenziosa, è il perno intorno al quale ruota tutta la famiglia: la mamma Filomena Seminara, il papà Mauro Leonardi, le sorelle Pamela, Teresa ed Emilia. I nonni e persino la piccola nipotina, che è stata chiamata proprio come lei.
Quando l’auto del papa arriva nei pressi della casetta, Roberta è sulla carrozzina sul ciglio della strada. Poche le possibilità che il papa possa fermarsi, ma la speranza c’è. «C’è la speranza – racconta la sorella Pamela – perché questo papa è fatto così. Ha grandi slanci di umanità e per noi sarebbe una benedizione anche solo poterlo salutare». E si sa, quando credi davvero, la fede viene premiata.
L’autovettura del Papa, una Ford Focus, passa nel pomeriggio lungo la strada, con la sua lunga scorta. Un transito veloce, in campagna, senza folla da salutare. Ma papa Francesco osserva tutto e il cartello attira la sua attenzione. Dice all’autista di fermarsi, ancora una volta spiazza gli uomini della scorta e della sicurezza, e scende dall’auto. E’ una gioia immensa. Il pontefice abbraccia Roberta e poi stringe le mani ad uno ad uno ai suoi familiari che esplodono in un pianto di gioia liberatorio. Poi risale in auto e benedice con la mano. Pochi minuti che resteranno per sempre impressi nelle vite di tutti loro, che darà a questa famiglia unita dall’amore e dalla fede la forza di camminare insieme.
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