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Quarta vittoria stagionale per il Cosenza di Alvini che vince in casa del Brescia. Pressing e rotazioni piegano le Rondinelle


iIl Cosenza sconfigge 3-2 il Brescia a domicilio, centrando così la quarta vittoria stagionale e inanellando il quinto risultato utile consecutivo. Di seguito l’analisi del match, disputato ieri pomeriggio per la tredicesima giornata del campionato cadetto.

UN PACCHETTO DIFENSIVO ATTENTO

Dopo quasi tre mesi dalla partenza della Serie B 2024/2025 ormai si può essere assolutamente sicuri di uno specifico dato di fatto, ossia che il pressing uomo su uomo identifichi il reale marchio di fabbrica del Cosenza targato Massimiliano Alvini. Pertanto, al cospetto dei calabresi il Brescia aggira il problema alla radice e prova a scavalcare l’aggressione nemica attraverso il frequente utilizzo della gittata lunga sulla figura delle punte Borrelli e Juric e del fantasista Olzer, i quali di conseguenza ingaggiano ripetuti duelli con Venturi, Dalle Mura e Caporale. Questi ultimi tuttavia – specialmente nella prima frazione – gestiscono bene gli uno contro uno commissionatigli e forniscono sufficienti dosi di tranquillità all’intero team ospite.

Quando le Rondinelle costruiscono da dietro, infine, i rossoblù aumentano le tacche dell’intensità agonistica e sottraggono il pallone con soddisfacente costanza.

Florenzi gravita nei pressi del mediano Verreth, Charlys e Kouan prendono in consegna gli incursori Bertagnoli e Besaggio e Ciervo è pronto ad assalire Jallow. Il tondino giallo invece evidenzia le marcature di Venturi e Caporale rispettivamente su Juric e Borrelli, mentre il perno centrale Dalle Mura scorta Bjarnason (entrato nell’intervallo al posto di Olzer).

COSENZA BATTE IL BRESCIA, UN TOURBILLON DA LUPI

Proseguendo oltre, il Cosenza attua un incessante sciame di movimenti e realizza in molteplici casi un interscambio di ruoli funzionale, rapido e parecchio scompaginante. In effetti, se rammentiamo i perenni ondeggi di Kouan e Florenzi, la frizzantezza atletica di Ricciardi e Ciervo e la capacità di Mazzocchi di svariare su tutto il fronte avanzato, le difficoltà del Brescia risultano maggiormente intuibili. Alla luce di tale discorso Cistana e compagni dunque smarriscono i propri riferimenti e a tratti appaiono sfibrati dagli elevati ritmi imposti dai rivali. Un paio di illustrazioni chiarificatrici del “camaleontismo” dei Lupi? Eccole qui in basso.

Florenzi arretra, Kouan e Mazzocchi stazionano nei mezzi spazi e gli esterni Ciervo e Ricciardi fissano l’ampiezza

Viceversa, stavolta Mazzocchi e Kouan si allargano e Ricciardi stringe insieme a Ciervo

Le rotazioni progettate da Alvini però non si traducono soltanto nelle corrette spaziature e nell’armonica relazione tecnica tra i singoli, visto che quanto detto finora declina direttamente nel seguente concetto di basilare importanza: il sostegno di tanti elementi alle sortite offensive. E l’episodio che all’ultimo respiro decide l’incontro simboleggia appieno il concetto…

Cimino calibra il cross e simultaneamente Kouan e Kourfalidis si accingono ad entrare in area per appoggiare i già presenti Mazzocchi, Ricci e Charlys. Lo stesso frangiflutti brasiliano poi raccoglierà la respinta di Adorni per freddare Lezzerini e segnare una rete dal valore incalcolabile

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