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Gennaro Tutino con la maglia del Cosenza

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COSENZA – Ieri mattina la notizia del riscatto, data direttamente dal presidente Guarascio durante la conferenza stampa di presentazione del dg Ursino e del ds Delvecchio (LEGGI), oggi un nuovo capitolo della storia tra Gennaro Tutino e il Cosenza Calcio. E non è un capitolo molto edificante, perché rischia di incrinare un rapporto che fino a qualche ora fa sembra essere idilliaco. In pochi per la verità si aspettavano il sacrificio economico importante compiuto dal club rossoblù nell’assicurarsi il bomber da 20 reti, vice capo cannoniere della Serie B. Evidentemente uno di quelli che se lo aspettava meno di tutti era il suo agente Mario Giuffredi, che in una intervista su Tuttomercatoweb è andato giù duro nei confronti della società rossoblù e del presidente Guarascio e ha negato la possibilità che Tutino possa continuare a giocare in riva al Crati, mostrando rabbia per l’esito dell’esercizio di riscatto.

«Gennaro è molto legato alla piazza di Cosenza – ha detto Giuffredi – è sempre stato bene perché la gente gli vuole bene e lo ha fatto sentire importante. Sarà sempre riconoscente a quello che Cosenza gli ha dato però come in ogni cosa della vita c’è un inizio e una fine. Gli obiettivi professionali di Tutino – ha continuato Giuffredi – non coincidono con quelli del Cosenza. Vuole giocare in Serie A o lottare in una squadra di B che possa stravincere il campionato, penso che il Cosenza non possa lottare per questo. Il suo ciclo è finito con la passata stagione».

Poi l’affondo. «Sono rimasto senza parole – ha sottolineato l’agente – per il comportamento del presidente Guarascio. Non si è degnato di fare neanche una telefonata al calciatore per dirgli che le sue intenzioni erano quelle di riscattarlo. Da quando faccio questo lavoro non mi è mai capitato che una società che vuole riscattare un giocatore non abbia fatto una chiamata. Il comportamento lo reputo non corretto. Per quanto mi riguarda ho ricevuto delle telefonate da Ursino e Delvecchio, ma non mi dicevano chiaramente le intenzioni del presidente perché non le conoscevano. Mi dicevano che il presidente stava valutando, ma non aveva ancora deciso. Ritengo tutto ciò un comportamento non corretto professionalmente. Detto questo sono contento che il presidente abbia fatto un investimento importante così la piazza di Cosenza può essere tranquilla: vuol dire che il proprietario del club ha la forza di costruire una squadra importante viste le risorse di cui dispone. Ma una cosa è certa e la dico con grande determinazione: piaccia oppure no il ciclo di Tutino a Cosenza è finito».

Insomma, Giuffredi se l’è presa perché il Cosenza ha esercitato un suo diritto. Peccato che qualche giorno fa, alla domanda di Cosenzachannel se secondo lui, il Cosenza avesse riscattato Tutino aveva risposto così: «E’ una scelta che deve fare il club, perché c’è un esborso economico molto importante da affrontare. Se il Cosenza deciderà di esercitare l’opzione, la partita sarà chiusa». E invece, lo stesso Giuffredi quella partita l’ha voluta riaprire…

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