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La curva dei tifosi del Cosenza

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COSENZA – Si alzano i cori contro quella che viene ormai considerata da tutti come una vera e propria ingiustizia, per quanto i contorni della vicenda restino ancora non definiti.

Oltre all’intervento di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, sulla questione della mancata riammissione (si spera possa essere solo tardiva) del club rossoblù in Serie B, a dispetto di una decisione definitiva del Collegio di Garanzia del Coni, arrivano le prime reazioni della tifoseria organizzata.

«Rimaniamo allibiti per come si sta trascinando, fino all’inverosimile, la vicenda Chievo. Disattesi ogni principio di legalità e trasparenza. Non è bastato – scrive l’associazione “Cosenza nel Cuore” – neanche il rigetto del ricorso, da parte dell’ultimo grado di giustizia sportiva, per vedere ratificata la legittima riammissione del Cosenza in serie B da parte del Consiglio Federale. Si attendono per ragioni di opportunità, le motivazioni del Collegio, dice Gravina! Motivazioni totalmente irrilevanti, ai fini di eseguire la ratifica della riammissione del Cosenza e l’esclusione del Chievo in quanto, gli effetti della decisione sono vincolanti con il dispositivo già depositato il 26 luglio scorso! Opportunità dunque, solo per tendere la mano al Chievo Verona e consentire la commistione illegittima dei due giudizi sportivo e amministrativo. Addirittura, recita senza vergogna il Comunicato della FIGC, si aspetta un eventuale provvedimento cautelare del Tar, che di certo non definisce nulla, essendo appunto solo un atto provvisorio. Tutto questo è antigiuridico, oltre che indegno. Chiediamo che il Cosenza senza ritardo, faccia valere nelle sedi opportune, il proprio diritto legittimamente acquisito».

«Dopo una retrocessione amara – scrive da parte sua il Centro Coordinamento Club – avvenuta in campo per demeriti societari e tecnici, ben noti anche ai sassi, ci ritroviamo qui, ancora oggi, a sperare in un sogno chiamato ‘giustizia sportiva’. Le ultime vicende, di cui la società Chievo Verona è stata protagonista, indignano e scoraggiano, non solo le tifoserie da nord a sud, ma soprattutto quelle realtà sportive che negli anni precedenti, inclusi gli ultimi due anni pandemici, si sono sobbarcate il peso di numerosi sacrifici economici e finanziari, al solo scopo di garantire la regolare prosecuzione di uno degli sport più seguiti al mondo. Sacrifici, appunto, di cui la società scaligera si è beffata con supponenza ed arroganza, eludendo consapevolmente obblighi fiscali e leggi statali. All’oltraggio perpetrato verso i principi di legalità, trasparenza e correttezza, si aggiunge quello di una totale mancanza di lealtà sportiva. Ciò che turba profondamente ciascun tifoso è la connivenza di un sistema corrotto che ha avallato tale scempio, venendo meno pertanto ai principi sanciti dalla stessa Federazione nazionale, la quale non ha evidentemente vigilato con attenzione sul rispetto di tali regole da parte delle sue affiliate, sancendo così una sorta di anarchia, della serie: “ma fate un po’ come ve pare”».

«Come Centro di Coordinamento ci sentiamo di rivolgere un appello a tutti i tifosi del Cosenza, da ogni latitudine grado essi si trovino. Restiamo uniti e compatti nel difendere nella maniera più assoluta la giusta riammissione in serie B, così come stabilito dal Collegio di Garanzia» prosegue il Centro che conclude: «Stampa, tifoseria (tutta) e le associazioni a difesa dei tifosi remino verso un unico obiettivo. Non è il momento delle divisioni. La serie B non è di Eugenio Guarascio ma appartiene a tutti noi».

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