Il presidente Guarascio con il tecnico Braglia e il ds Trinchera e i quattro nuovi: Prezioso, Asencio, Casasola e Bahlouli (foto M. De Marco)
5 minuti per la letturaCOSENZA – Un classico dei primi giorni del mese di febbraio: la presentazione dei calciatori arrivati in rossoblù nell’ultima sessione del calciomercato diventa anche l’occasione per fare il punto della situazione, come di consueto alla presenza del presidente Eugenio Guarascio. Così è avvenuto ieri e con il patron erano presenti anche il direttore sportivo Stefano Trinchera e il tecnico Piero Braglia. Il patron rossoblù ha iniziato con l’appello più sentito: «Il momento è critico – ha detto – la classifica è quello che è, ma ogni tanto dimentichiamoci di essa. Credo che adesso ognuno deve stare vicino alla squadra. Il Cosenza è patrimonio di tutti, non della società, e dobbiamo difenderlo e tenercelo stretto. Io dico una cosa: siamo qui, siamo gli stessi di due anni fa (riferendosi anche a tecnico e direttore, ndr), Braglia e Trinchera non sono in discussione e non lo sono mai stati. La nostra linea è quella di fare bene e mantenerci stretto questo patrimonio. Rispetto ad un anno fa credo che siamo in presenza di una squadra più forte e questo è il paradosso. In questo momento è importante aiutare i ragazzi, evitare polemiche sterili o creare allarmismi. Al tecnico abbiamo sempre cercato di dare quello che ha voluto e ora tocca a lui e alla squadra, ma da soli non possono farcela. Serve l’aiuto di tutti e confido in un cambio di passo. Io dico che davanti a noi ci sono sedici finali. Sedici gare da giocare come finalissime e senza fare calcoli».
«Cosa imputo alla società? Nulla – ha detto ancora Guarascio – e vi chiedo: abbiamo fatto qualcosa per indebolirci sul mercato? Credo di aver fatto sempre la mia parte e ricordo sempre da dove siamo partiti. Poca comunicazione da parte nostra? Questo è il mio modo di fare, io sono per il fare e non per le chiacchiere. Non si può uscire ogni giorno ad affermare che Braglia non è in discussione. Perché dovrei farlo? Braglia non è in discussione e basta. Non vedo perché su questo, o altri argomenti sui quali abbiamo le idee chiare, dobbiamo intervenire di continuo. Non possiamo andare dietro ai social e invece spesso vedo che influiscono sull’immaginario collettivo. Abbiamo una certa organizzazione e continuiamo sulla nostra strada. Forse comunichiamo meno di quello che dovremmo, ma io preferisco così». Poi la chiusura, ribadendo un principio già espresso qualche settimana fa: «Contestate me, ma basta polemiche che coinvolgano il mister, il direttore e la squadra. Non sarebbe giusto per ciò che abbiamo fatto in un mondo che comunque rimane difficile».
Braglia ha preso la parola per rispondere ad una domanda su Schiavi («ha avuto un periodo no, ora sta bene ed è pronto a darci una mano»), sulle situazioni di mercato («io sono soddisfatto di ciò che è arrivato, altri li abbiamo cercati e non sono arrivati, ma se dobbiamo prendere svincolati o non allenati, io dico no») e sulla gara di Pescara («l’unico errore è stato quello di voler vincere a tutti i costi. Quella era la gran voglia dei ragazzi e io spero che questa voglia ce l’abbiano sempre»). Trinchera ha sottolineato come durante il mercato il confronto con il presidente e il tecnico sia stato «continuo». «Volevamo migliorare l’organico se fosse stato possibile – ha continuato il ds – e non ci siamo mai sottratti a questa possibilità. Abbiamo fatto di tutto, ma ci è anche capitato di poter prendere calciatori che non avrebbero migliorato la rosa e allora perché prendere tanto per prendere? Non sarebbe stato costruttivo disfare un gruppo già consolidato. Ci mancavano le caratteristiche di Casasola e ce lo siamo assicurato; Asencio era cercato da tante altre società e ha preferito noi; Prezioso è un ragazzo che seguivamo da tempo e di cui il mister è entusiasta. E’ vero, volevamo prendere un play forte, ma poi avrebbe significato mettere da parte un ragazzo come Kanoutè, che ci invidiano tutti. In ogni caso due o tre giocatori non ci hanno dato la disponibilità e io dico che chi viene a Cosenza deve farlo con grandi motivazioni, non a dispetto dei santi. Ai ragazzi dopo il mercato ho detto: resettiamo tutto e ripartiamo. Loro stessi si sono parlati. Poi la prestazione di Pescara, non certamente fortunata. Se c’è una cosa che voglio sottolineare è che crediamo fortemente alla salvezza e lotteremo fino alla fine per ottenerla».
I QUATTRO NUOVI
Prima che parlassero Guarascio, Trinchera e Braglia, avevano preso la parola i calciatori nuovi arrivati. Asencio e Casasola, per l’esperienza che hanno, sono apparsi più a loro agio. «Questa squadra è unita – ha detto l’attaccante – in campo parliamo e ci aiutiamo. Nella sconfitta di Pescara abbiamo un po’ peccato in determinazione in quei minuti finali e siamo stati sfortunati, ma la squadra è unita e forte. Io personalmente sono stupito, perché la squadra c’è ed è forte. Perché non gioco in Serie A? Beh, forse non l’ho ancora meritata. Io devo dimostrare ancora tanto e spero di farlo qui. Ho trovato subito spazio e ringrazio mister e direttore. Dobbiamo remare tutti insieme per la salvezza. Restare in Serie B è bellissimo ed è importante per tutti».
Casasola parla di un impatto positivo. «Non giocavo da otto mesi, ma mi sono sentito e mi sento bene. E poi i compagni mi hanno dato una grossa mano. Ora è il momento di essere un po’ meno belli ma più concreti. Io sono fiducioso, possiamo farcela. Vale la pena lottare. Cosa mi ha convinto a scegliere Cosenza? La forte volontà di direttore e tecnico di portarmi qui. E ora che ci sono, credo fortemente in questa squadra. Spero di arrivare a giugno e urlare che il Cosenza è salvo». Mario Prezioso e Mohamed Bahlouli i più timidi. «Sono arrivato in una famiglia importante – ha detto l’ex vibonese – mi sono sentito subito a mio agio e anche l’allenatore mi ha accolto subito bene. Io sono fiducioso». «Ho fatto esperienza con la Primavera della Samp – ha detto da parte sua Bahlouli – ora spero di ritagliarmi un po’ di spazio anche qui».
NOTIZIARIO
Allenamento a porte chiuse per i rossoblù, che si avvicinano a grandi passi alla sfida di domenica sera contro la capolista Benevento. Prezioso e D’Orazio si sono uniti al gruppo e saranno disponibili. Si prova a capire se possa farcela Machach dopo la distorsione alla caviglia, ma il suo rientro non verrà forzato. Sarà convocato solo se completamente guarito.
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