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COSENZA – Quattro gol in 47 minuti in serie A li hanno fatti in pochi. E nessuno li aveva mai segnati al Milan. C’è riuscito Domenico Berardi, che vent’anni li compirà il prossimo agosto ed è il nome nuovo del calcio italiano. Con la quaterna rifilata al Milan sale a 11 il suo bottino personale, come Carlitos Tevez. I successi del Sassuolo portano, in larga pare la sua firma. Alla seconda stagione tra i professionisti, ha sorpreso tutti. 

Tranne quelli del Sassuolo, che lo hanno scoperto quasi per caso, e il suo allenatore Di Francesco che nella passata stagione in serie B lo aggregò appena 18 enne alla prima squadra ricambiato da 11 reti in 36 partite. Un talento puro Berardi, mancino, calabrese nato a Cariati in provincia di Cosenza, l’1 agosto del 1994, e poi cresciuto tra Bocchigliero e Crosia. Il suo approccio alla serie A è stato travolgente.

La Juve già nella passata stagione ha iniziato a monitorarlo con grande interesse, acquisendo poi la comproprietà nell’estate scorsa cedendo la metà di Marrone al club emiliano, lasciandolo, saggiamente, a maturare in provincia. Decisamente singolare il suo approccio con il calcio professionistico: quattro anni fa Berardi arrivò a Modena dove studia il fratello. Era in programma un calcetto tra amici, mancava un giocatore e venne chiamato l’allora 15 enne Domenico solo per fare numero. Impressionò subito i presenti, misero gli occhi su di lui sia il Modena che il Sassuolo. E proprio quest’ultimo club fu il più deciso, tesserandolo per le giovanili. Due anni in Primavera con Paolo Mandelli, qualche convocazione in prima squadra nel Sassuolo di Pea nel campionato 2011-12, poi l’esordio in B a Cesena il 27 agosto del 2012. Da quel momento è stato titolare fisso nel 4-3-3 di Di Francesco come esterno nel tridente, contribuendo alla promozione del Sassuolo in A. Bomber silenzioso, per sua espressa richiesta, in questi anni non ha mai rilasciato una intervista. Unica eccezione gli interventi a Sky durante o a fine partite come successo domenica dopo la tripletta. 

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Dopo uno stop impostogli dalla Federcalcio per la mancata risposta ad una convocazione con l’Under 21 di Mangia (costatagli la partecipazione all’Europeo in Israele dello scorso anno per l’applicazione del codice etico vigente in Azzurro), Berardi sarà a disposizione di Gigi Di Biagio. Ma avanti di questo passo anche Cesare Prandelli potrebbe fare un pensierino su di lui per i mondiali in Brasile. Glielo avessero detto quella sera che lo chiamarono per quel calcetto a Modena avrebbe preso tutti per pazzi.
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