Il tuffo di Giovanni Tocci
2 minuti per la letturaCOSENZA – Giovanni Tocci conquista la medaglia di bronzo nel trampolino da 1 metro ai mondiali di tuffi a Budapest con 444,25 punti dietro ai cinesi Jianfeng Peng, oro con 448,40, e a He Chao, argento con 447,20.
Il 22enne tuffatore cosentino aveva ottenuto il terzo punteggio dei preliminari da un metro con 410,60 nella giornata inaugurale della 17esima edizione iridata, alla Duna Arena di Budapest, ed era preceduto solo dai cinesi che lo hanno superato anche in finale (LEGGI LA PRESENTAZIONE DELLA FINALE).
Dieci anni dopo l’exploit di Christopher Sacchin, l’Italia dei tuffi torna sul podo iridato nel trampolino 1 metro maschile. E’ la prima volta che bissa il podio della specialità dopo il bronzo conquistato da Elena Bertocchi.
“Non ci credo, non ci credo – continua a dire Tocci, emozionato fino alle lacrime al termine della gara e sovrastato dall’abbraccio del tecnico responsabile Oscar Bertone e dell’allenatrice Barsukova – All’ultimo giro non ho pensato molto al podio quanto al tuffo. Lo sentivo abbastanza sicuro, ma dovevo farlo bene per conquistare la medaglia. Ci sono riuscito e sono contento. La considero una medaglia d’oro vinta in un contesto perfetto, all’interno di una squadra unita, insieme ai compagni che mi aiutano ad affrontare le gare in maniera corretta. Dopo i preliminari ero contento di aver centrato la finale ed essere tra i migliori 12 al mondo, ma nei due giorni che mi separavano dalla finale ho pensato tanto al risultato. Ho scritto a Tania Cagnotto per chiederle se anche a lei passavano tutte queste cose per la testa nell’attesa della finale. Mi aveva già dato dei consigli a Bolzano, mi ha aiutato molto anche in questi giorni. Pensavo di poter ottenere un buon risultato, ma il terzo posto va oltre le aspettative”.
Tocci ha aggiunto: “La gara è stata molto bella; superato il terzo tuffo che più mi preoccupava ho acquisito sicurezza e ho saltato con fiducia. I due nove presi nel doppio e mezzo rovesciato sono stati una spinta per crederci e alla fine sono riuscito a completare la prestazione con un ottimo doppio e mezzo ritornato. Dedico questa medaglia a me stesso, a mia madre Liberata che fa la casalinga e mio padre Gabriele che fa l’operaio, alla mia terra, a tutto coloro che hanno fatto il tifo per me”.
E’ una medaglia che lo commuove, come lo commuovono le parole di Vladimir Barbu nella camera di chiamata, l’abbraccio di Tania Cagnotto, i complimenti del presidente della FIN Paolo Barelli. “Una medaglia iniziata a quattro anni con l’aiuto di Bertone e Barsukova”.
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