Claudio Greco insieme alle sue modelle
2 minuti per la letturaIL GRANDE giorno è domenica 27 febbraio. Un grande giorno per il fashion designer Claudio Greco. A Milano i riflettori della moda saranno tutti per lui. Sfileranno le modelle con la sua nuova collezione autunno/inverno 2022-2023 è un grande inno alla vita e alla ripartenza.
Al centro c’è lei, la donna. In tutte le sue sfaccettature, una donna che affronta la quotidianità con grinta e audacia.
Il telefono del Greco nazionale scotta, ma riusciamo a parlare con lui poco prima della sua partenza: “Prontoooooo”. Eccolo come sempre gioviale e allegro, ma dentro Claudio Greco questa volta è anche pieno di emozione: “Per me è un grande orgoglio rappresentare la mia terra in una settimana cosi importante per la moda. A Milano con me ci saranno tutte quelle persone che da sempre mi sono state vicino nei momenti belli e in quelli meno belli”.
Ma ritorniamo alla sfilata di domenica. Claudio Greco snocciola altri particolari: “I colori forti domineranno nella prima parte della sfilata, la seconda sfilata invece rappresenterà i lati più eleganti della donna, nella sua classe e nella sua sensualità con colori che andranno dal bianco all’oro”.
La linea va e viene, ma lo stilista cosentino fa ancora in tempo a spiegare che “uno di questi abiti sarà impreziosito da un collier in argento, realizzato interamente in mano dal noto orafo scultore calabrese Antonio Affidato e in chiusura sfilerà un abito in oro, dedicato all’immagine più preziosa e sensuale della donna”.
C’è anche il tempo di parlare di vita e di questo momento che sta attraversando il mondo. Un attimo di silenzio, Claudio non nasconde la sua commozione: “Per l’Europa è veramente un momento storico incredibile. Prego per il popolo ucraino. La guerra deve terminare subito. Non possiamo andare avanti cosi…”. Il richiamo del volo per Milano. La telefonata termina con una promessa: “Farò un grande evento a Cosenza in estate, ma quando la pace sarà raggiunta perché la moda è vita. E noi dobbiamo continuare a vivere perché non meritiamo tutto questo strazio”.
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