Andrea Pucci sul palco del teatro Garden di Rende
3 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – Un successo travolgente. Novecentotrentasei persone (tante quanto ne può contenere il teatro Garden) tutte con le mani alla pancia e la lacrime agli occhi per le risate. Andrea Pucci non ha deluso le attese. Era lo spettacolo di punta della terza edizione del Rende Teatro Festival e i biglietti erano stati venduti tutti appena dopo la messa in vendita. E l’attore milanese si è concesso con tutta la generosità possibile al pubblico rendese, con uno spettacolo che vive sia di alcune delle sue battute tormentone, sia per l’empatia che cerca (e trova) col pubblico già all’inizio. E pazienza per quel ritardo di quaranta minuti, col quale il sipario si è aperto, e pure per l’introduzione (ma perchè?) che ha allungato ulteriormente l’attesa. Alla fine tutto è stato sommerso da una valanga di risate che le mascherine han fatto fatica a contenere e due ore più tardi si è tornati alla quotidianità davvero con animo e spirito rinnovati.
Pucci entra e va subito a cercare quei due o tre spettatori da punzecchiare nelle prime file ma punta all’empatia con tutti. In prima fila c’è anche il sindaco Marcello Manna: “Ma io già sono stato qui quattro o cinque anni fa, c’era già lei… ha vinto ancora? Grande sindaco!” e abbracci e pacche sulle spalle in platea. Spazio poi ai classici: dai rapporti di coppia a quelli tra genitori e figli, dal call center straniero (che risponde sempre lo stesso nonostante si vogliano acquistare cose diverse) alle tipicità delle regioni italiane, dal sesso ai problemi legati all’avanzare dell’età. Momenti di gloria anche per Sharon, cosentina che risponde quando Pucci chiede se c’è qualcuno che sappia cantare. Risponde questa ragazza, in platea con la madre e le sorelle, e viene invitata sul palco a cantare e visto che è pure brava raccoglie applausi meritati. E’ questo però lo spunto per parlare (e ricevere in regalo) del cd della band, in vendita nel foyer, con incasso devoluto all’emergenza per i profughi dall’Ucraina.
Sì perchè con Pucci sul palco c’è anche la Zurawski Band e la vocalist Loredana Fadda. Sono loro a sottolineare con gli stacchi e gli effetti i passaggi da una gag a un’altra ma sono pure bravi a sostenere Pucci quando, soprattutto nella seconda metà della serata, dà sfogo alla sua passione per il canto.
Insomma, davvero una bella serata e un bella soddisfazione per il direttore artistico Alfredo De Luca (“Quello vestito come Joker” lo indica Pucci scherzando) che sta raccogliendo i frutti di un intenso lavoro avviato in un momento storico non facile.
Nel cartellone del Rende Teatro Festival restano altri tre appuntamenti: “Hamlet”, con Giorgio Pasotti e Mariangela d’Abbraccio (il 4 aprile); “Lo zingaro” con Marco Bocci (il 25 aprile) e il musical su Leonardo da Vinci il 27 aprile.
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