Arisa ad Amantea
3 minuti per la letturaUn nuovo inizio, una rinascita quella di Arisa, che con il suo nuovo singolo “Ricominciare ancora” – da lunedì già in tutte le radio e dal 31 luglio in tutti i digital store – riparte alla grande con un nuovo progetto musicale e con un tour. Qui si racconta e ci racconta di “Ricominciare ancora” e delle sue vacanze in Calabria, ad Amantea, appena concluse.
“Ricominciare ancora”, nuovo singolo scritto da Federica Abbate e Claudia Franchini, cosa rappresenta?
«Rappresenta per me un nuovo inizio. Abbiamo vissuto questo periodo di lockdown in cui molte cose che davamo per scontato ci sono state negate. E credo di essere cresciuta dopo questa esperienza, vivo la vita in maniera diversa, mi prendo del tempo per me e ne dedico di più ai miei cari. “Ricominciare ancora” parla proprio del fatto che siamo noi il miracolo, che il cambiamento deve avvenire partendo da noi stessi perché siamo gli unici in grado di far cessare le brutte abitudini che avevamo prima della pandemia. Se siamo arrivati a questo punto è anche colpa delle nostre cattive abitudini: continui attacchi al nostro pianeta, l’inquinamento in cui viviamo, la smania per l’accumulo, questa società che ci vuole tutti belli, ricchi. Il lockdown ci ha messo in una situazione in cui eravamo tutti uguali, e questo deve farci riflettere, deve farci ragionare sulla corsa che facevamo prima per il raggiungimento di alcuni obbiettivi, che in realtà non sono così importanti».
Quindi oltre a fornire spunti di riflessione è anche un brano di speranza?
«Si. È un brano che ho sentito tantissimo io per prima ed ho voluto poi comunicarlo a chi mi ascolta».
È già partito un tour che prende il nome di “Ricominciare ancora” e probabilmente descrive appieno la situazione attuale dei concerti. Com’è stato incontrare di nuovo il tuo pubblico?
«Ero molto emozionata, spero di essere stata all’altezza perché io canto sempre 24 ore su 24 ma era da un po’ che non cantavo davanti a un pubblico. Prima di partire ho preparato la valigia per un giorno intero, mettevo dentro i vestiti e li toglievo, mi guardavo di continuo allo specchio. Poi presentarsi davanti a un pubblico è un po’ come uscire col ragazzo che ti piace, la sensazione è la stessa».
Ci sono state due date già, ce ne saranno altre? Magari in Calabria?
«Speriamo, per fortuna le richieste ci sono, ma stiamo cercando di attenerci alle norme di precauzione per far si che tutto si svolga nel migliore dei modi. In Calabria mi piacerebbe tornarci, sto sempre molto bene».
Qualche settimana fa hai finanche trascorso le tue vacanze in Calabria, ad Amantea.
«È stato bellissimo, mi sono sentita a casa. Poi ho conosciuto un olandese che mi ha detto: “che succede? Sono in un paradiso segreto?” Ed è una cosa che mi ha inorgoglito perché anche se parlava della Calabria, io sono comunque del sud, sono della Basilicata, e non ci sono tante differenze tra le due regioni. Noi del sud abbiamo tanto ma pensiamo sempre di non avere niente».
Come mai hai scelto Amantea?
«Un amico, Nicola, me l’ha consigliata. Ed ha fatto bene!»
Cosa ti è piaciuto di più?
«La dimensione umana. La gentilezza. Mi sembrava di parlare sempre con qualche mio parente. Poi il cibo: i pomodori di Belmonte che sono buonissimi e la nduja; se stavo un altro po’ diventavo io di nduja. Il pesce fresco e soprattutto il mare bellissimo. Quando sono tornata e mi sono svegliata a Milano ero tristissima».
Cosa ti auguri per questo imminente futuro?
«Spero di poter fare molti più live in sicurezza. Abbiamo fatto uno spettacolo molto bello e mi auguro sia una bella estate. Abbiamo tanti abbracci arretrati e questo è il momento giusto per darsi amore e dimostrarsi fratellanza».
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