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Tarcisio Molinaro al teatro Ariston di Sanremo

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Siamo ormai entrati ufficialmente nel conto alla rovescia per la 73esima edizione di Sanremo. Da martedi 7 febbraio si accenderanno le luci sul quel palco dell’Ariston che storicamente non ha mai fatto mancare emozioni e buona musica. E ancora una volta su quel palco a godersi tutto il bello di questa kermesse musicale sarà Tarcisio Molinaro.

Il musicista e maestro del conservatorio di Cosenza, per il terzo anno di seguito, sarà il primo percussionista- timpanista dell’orchestra che accompagnerà i cantanti nell’esecuzione dei brani musicali dei big e dei finalisti delle giovani proposte. La storia di Tarcisio Molinaro, proprio dalle colonne di questa testata, è stata raccontata più volte, ma è sempre un piacere ricordare la grande passione e l’enorme fuoco che questo ragazzo ha nelle sue mani. Dalla banda musicale del suo paese (Marano Principato) al Festival di Sanremo. E non è avvenuto tutto per caso, ma Tarcisio è riuscito solo a concretizzare quel progetto di vita che lo ha visto per anni impegnato nello studio e in quei concerti in giro per il mondo che hanno fatto crescere la sua voglia di mirare sempre di più a sfide ambiziose e difficili.

Tarcisio Molinaro nel suo viaggio musicale ha collaborato con tanti artisti. Basta citare i nomi di Rossana Casale, Francesco Baccini, Paolo Vallesi, Antonella Ruggiero, Petra Magoni, Mimmo Locasciulli, Baustelle e Roberta Faccani per comprendere la qualità e il livello di un maestro mai domo, ma nello stesso tempo lo stesso maestro Molinaro non ha mai fatto mancare la sua presenza nel locali della città di Cosenza e in quei matrimoni che costituiscono pur sempre la fonte di guadagno di quello che resta il suo lavoro.

Sanremo per Tarcisio resta un sogno ed è pronto a goderselo anche in questa edizione che per lui «è la più importante». E c’è un motivo. Ed è proprio lo stesso musicista a spiegarlo sui social: «lo scorso anno proprio su questo palco non ero solo ma avevo con me un compagno non molto simpatico: un tumore!!!». Tarcisio non usa termini diversi, scrive proprio quella parola che non tutti hanno il coraggio di scrivere e lo fa però adesso con la gioia nel cuore. Ricorda e scrive quello che ha dovuto affrontare in quell’anno con la frequentazione di «oncologi, radiologi, chirurghi, infermieri dello I.O.V di Padova e dell’intera azienda ospedaliera veneta che si è confermata assoluta eccellenza italiana», ma nello stesso tempo continua a scrivere e far arrivare a tutti il messaggio di gioia: «Oggi l’incubo è finito. Ho affrontato questo periodo più brutto della mia vita a testa alta, con la schiena diritta, ma soprattutto sempre con il sorriso. Oggi grazie a Dio posso dire che tutto ciò è un lontano ricordo ed essere di nuovo qui a Sanremo, senza quel brutto compagno di viaggio, è fantastico».

Naturalmente Tarcisio in questo sfogo sui social non dimentica quello che «per me è stata la mia famiglia, presente e determinante nella dura battaglia contro il tumore». E poi ci sono questi giorni. Che sono giornate di lavoro e di prove in una Sanremo fredda, ma riscaldata dal cuore grande di un professionista che suonerà ancora più forte su quelle percussioni che in quelle serate dell’Ariston che sapranno tanto di vita.

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