X
<
>

Share
5 minuti per la lettura

Elimi in concerto: un viaggio tra jazz, funk e soul alla terza edizione del Jazz Amore, il festival diretto da Marco Verteramo. L’intervista alla band.


Una notte di pura magia ha avvolto il Mood, dove il jazz ha trovato la sua dimensione più autentica e sperimentale. Sul palco, gli Elimi, giovane quintetto siciliano, hanno regalato al pubblico una performance vibrante e coinvolgente, che ha segnato uno dei momenti più intensi della terza edizione del Jazz Amore. Il festival, diretto da Marco Verteramo, si è ormai consolidato come un crocevia di tradizione e innovazione, un punto di incontro per artisti emergenti e musicisti di caratura internazionale.

ELIMI IN CONCERTO AL JAZZ AMORE

Il concerto degli Elimi si inserisce in un’edizione da record, che ha visto il festival partire a gennaio e avviarsi verso la sua conclusione con una serie di eventi indimenticabili. La performance della band è stata resa possibile grazie alla loro vittoria al Nu Jazz Festival, un progetto promosso da Blowing on Soul APS e dalla carismatica Elisa Palermo (in arte “Brown”). Questa vittoria ha regalato agli Elimi il prestigioso Premio Jazz Amore e l’opportunità di produrre il loro primo album con l’etichetta Emme Record Label, fondata da Enrico Moccia.

«È fondamentale creare una rete tra festival, musicisti e operatori. Jazz Amore è nato con lo scopo di valorizzare il jazz e le sue declinazioni, con un occhio sempre attento alle nuove proposte», ci ha spiegato Verteramo, sottolineando l’importanza del festival come vetrina per gli artisti emergenti.

CHI SONO GLI ELIMI?

Gli Elimi sono una band che combina talento e anima, formata da Grazia Buffa (voce), Giovanni Balistreri (sax tenore), Francesco Di Giovanni (chitarra), Vito Vulpetti (basso elettrico) e Roberto Provenzano (batteria).

La band nasce nel 2019 tra un gruppo di amici e colleghi musicisti, tutti studenti del Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani, uniti dall’amore per il nu-jazz e dalla voglia di esplorare nuovi linguaggi musicali. Ma cosa si nasconde dietro il nome del gruppo? «Quando si parla di scegliere il nome di una band è sempre un bel problema. Il nostro è un omaggio alla nostra terra, la Sicilia. Il nome prende spunto dall’antico popolo degli Elimi, abitanti appartenenti alla zona Occidentale della Sicilia, tra il Trapanese, Palermo, Marsala».

Sul palco del Mood, hanno presentato il loro primo album “Moon Drop”, un disco che fonde jazz, funk e soul con un approccio fresco e visionario. «Essere ritornati in Calabria, dopo la vittoria del Nu Jazz Festival, è un’emozione grandissima. Grazie a Elisa Brown e Marco Verteramo abbiamo avuto l’opportunità di calcare questo palco. È un’esperienza che non dimenticheremo», raccontano emozionati gli Elimi nella nostra intervista.

IL FEELING CHE RENDE UNICA LA BAND

Gli Elimi mettono in luce un’intesa rara che alimenta la loro musica: «Non proviamo insieme da mesi, ma ogni volta che ci riuniamo è come se non ci fossimo mai separati. Questo ci dà la forza di continuare a creare e a sognare». Questo feeling musicale ha reso possibile un tour ambizioso, superando le difficoltà logistiche e creando momenti di pura magia sul palco.

MOON DROP: UN VIAGGIO CHE RACCONTA STORIE ED EMOZIONI

Il concerto degli Elimi è stato un viaggio musicale attraverso le tracce di Moon Drop, un album che esplora l’essenza dell’essere umano attraverso il prisma del jazz, del funk e del soul. «Abbiamo scelto il titolo ‘Moon Drop’ perché la natura è una delle nostre principali fonti di ispirazione. Per noi, la musica è come la Luna: un faro di luce che illumina la mente e l’anima. Ma, al contempo, la Luna ricorda anche una goccia, simbolo dell’acqua, elemento essenziale per la vita umana. Così, attraverso la musica, cerchiamo di trasferire queste essenze naturali, trasformandole in emozioni che vogliamo condividere con il nostro pubblico», spiegano.

Ogni brano del disco racconta una storia unica. La vivace “A Song For Her” celebra un amore incondizionato, rivelando come la vera pienezza emotiva possa essere raggiunta solo attraverso una dedizione totale all’altro. “Dawn Soul”, con le sue evocazioni blues, racconta intensamente di un amore perduto, ma che rimane indelebile. “Every Corner” fonde il jazz tradizionale con elementi contemporanei, dipingendo visioni e ricordi di luoghi lontani, in un gioco di emozioni che spazia dalla malinconia alla gioia. “Gravity” esplora la vita di un artista che trova nella musica un rifugio dalle ferite del passato, un mezzo quasi sacro per vivere il presente e nutrire l’anima. “Quarantena” cattura le ansie e le turbolenze dell’epoca pandemica con ritmi imprevedibili e intensi.

«Abbiamo scritto questi brani insieme, e questo ci rende unici. Ogni pezzo è una fusione di generi e sentimenti, un rischio consapevole che siamo felici di aver corso». Con “Moon Drop”, il quintetto siciliano ha dimostrato che il jazz può essere uno specchio dell’animo umano, capace di abbracciare passato e futuro in un unico respiro musicale.

PROGETTI FUTURI: NUOVE SFIDE E SECONDO ALBUM

La band non si ferma: nuovi brani sono in cantiere, con un approccio ancora più ambizioso. «Stiamo lavorando a un secondo album che includerà canzoni in inglese e in italiano, spaziando tra soul, pop e le nostre radici jazzistiche. È una sfida ma siamo entusiasti», anticipano. E mentre il sipario si chiude sul palco, gli Elimi guardano avanti, pronti a scrivere il prossimo capitolo della loro storia.

TERZA EDIZIONE JAZZ AMORE: PROSSIMI APPUNTAMENTI

Ecco i prossimi spettacoli del Jazz Amore: il 14 dicembre il concerto dei Savana Funk al Mood, il 20 dicembre “L’anno che verrà- canzoni di Lucio Dalla” con Peppe Servillo, Javier Girotto, Natalio Mangalavite al Teatro Auditorium Unical; il 28 dicembre Leon Beal e il suo “Joyful Gospel Choir” con l’open act a cura di Elisa Brown&Come Shine Gospel Choir al Teatro Auditorium Unical.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE