Un momento della festa nel quartiere di San Gaetano
2 minuti per la letturaCOSENZA – San Gaetano cuore del centro storico. L’altra sera l’audacia unita alla temerarietà ha vinto in un quartiere dimenticato. In quella Cosenza “vecchia” che i “civil servant” come Gimigliano e Veltri vogliono salvare, trattata spesso dalle istituzioni come il famoso “Calimero nero” della pubblicità di un tempo.
San Gaetano si trova al declivio di Colle Triglio, sulla riva destra del fiume Crati. È un complesso che ruota intorno alla sua chiesa dalla suggestiva scalinata, e da singoli edifici legati fra loro a storie che, nel corso dei secoli, si sono incrociate e che ancora oggi è possibile leggerle in questo abbandonato e maltrattato angolo della Cosenza di un tempo.
Ed è proprio qui, nella piazza Tommaso Ortale che ieri sera, un giovane imprenditore cosentino doc, Orlando Occhiuto junior, nipote del più famoso nonno fondatore nel lontano 1954 del panificio Occhiuto e alimentari di quartiere (seguito dopo dai due figli Ignazio e Riccardo), che ha accolto un fiume di gente inaugurando un calendario che si annuncia ricco di appuntamenti gastronomici e musicali. La sua salumeria si è trasformata in un bistrot “astrogastroenomusicale” che tradotto ha significato mercoledì scorso divertimento baccanale tra cielo stellato, buon cibo, un calice di vino, musica e “trenini” di gente emozionata di godere di quel bello in una sera d’estate che la pandemia ci aveva fatto dimenticare.
Incredibile, avvincente ed entusiasmante l’empatia che ha suscitato il famoso duo composto da Mimmo Palermo (oggi protagonista anche dello spot televisivo che propaganda l’Amaro del Capo) e Giancarlo Pagano, maestro di musica nel reinterpretare cover con la capacità che hanno i grandi intrattenitori di saper divertire con le melodie celebri per tutti.
La cornice di pubblico partecipe e suggestiva ha prevalso sulla decadenza del tempo. E se è vero che i quartieri sono vita, abitudini quotidiane, conoscenza diretta e relazionale, è pur vero che le istituzioni devono fornire non solo i servizi utili ma affiancare di fatto imprenditori coraggiosi come Orlando Occhiuto che, investendo soldi propri, organizza serate che offrono alla comunità di Cosenza il coinvolgimento di giovani, amici, famiglie cercando di ricostruire un nuovo capitale sociale di generazioni che divertendosi conoscono e ammirano angoli e spazi urbani spesso considerati marginali. Bisogna che iniziative come queste diventano progetti e programmi da perseguire e realizzare fra privati e pubblico. Basta lagne. Bisogna rimboccarsi le maniche con consapevolezza ma soprattutto bisogna avere tanto coraggio, valore e audacia.
Un centro storico più vivo fa bene a tutti. Bravo al salumiere Occhiuto per il bell’esempio che offre.
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