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La carcassa di lupo ritrovata nel Cosentino

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SAN GIOVANNI IN FIORE (COSENZA) – Gli agenti della Polizia Provinciale di Cosenza in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore, durante un controllo del territorio dei comuni di San Giovanni in Fiore e Casali del Manco, sotto le direttive del Comandante Pasquale Monea e con il coordinamento del Sostituto Commissario Maria Antonietta Pignataro, hanno individuato e recuperato una carcassa di Lupo appenninico (Canis lupus italicus), morto a causa di una collisione con un automezzo in transito sulla SS 107 a pochissimi chilometri da San Giovanni in Fiore e sul confine del Parco Nazionale della Sila.

La pattuglia è stata allertata dal Nucleo mobile della Guardia di Finanza, che aveva notato il lupo privo di vita adagiato a bordo strada.

Gli agenti della Provinciale giunti sul posto hanno potuto costatare che si trattava di un maschio di Lupo. La Polizia Provinciale si è messa quindi immediatamente in contatto con il direttore facente funzioni dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Giuseppe Luzzi e con il Vice Comandante dell’Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Cosenza, Maggiore Angela Polillo.

La carcassa dell’animale è stata consegnata al Centro Natura del Cupone, che ha provveduto a custodirla a disposizione delle autorità perché «potrebbe essere utilizzata per le indagini sulla popolazione di lupi presenti in Sila, che è una delle storiche roccaforti nazionali del raro mammifero; visto l’ottimo stato di conservazione, inoltre, l’esemplare potrebbe essere impiegato per scopi didattici, all’interno di strutture autorizzate».

La Provinciale ha informato anche Antonino Siclari, Responsabile del Servizio Biodiversità del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Ente che ha in carico un’indagine conoscitiva sullo stato di salute della popolazione italiana di Lupo unitamente al Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Bologna.

Quello trovato nei pressi di San Giovanni in Fiore è il secondo lupo morto investiti sulla SS107, ancora prima era capitato a un gatto selvatico e a una martora, tutte specie rare e perciò consegnate al Centro Natura del Cupone.

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