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MARANO MARCHESATO (COSENZA) – Dice che un’accoglienza del genere proprio non se l’aspettava. Fatto sta che da quando lo chef Antonino Cannavacciuolo ha messo piede a Marano Marchesato, ed è già passato qualche giorno ormai, in questo piccolo centro di tremila abitanti a poca distanza da Cosenza, è tutta una rincorsa al selfie, alla curiosità, all’autografo. E tutto perchè in questi giorni è stata allestita al ristorante Macrito una puntata di “Cucine da incubo”, la trasmissione che Cannavacciuolo conduce su Sky e che ha fatto tappa proprio qui. Le riprese, le prove, gli immancabili lavori di restauro.
E ieri sera la cena finale, la parte cruciale della puntata che a quanto pare dovrà essere trasmessa a marzo. Il curioso caso, insomma, di una piccola realtà nella quale è bastata la presenza di un volto noto della tv per accendere i riflettori e ritrovarsi al centro dell’attenzione. Mediatica e non solo. In più, al sindaco della città, Eduardo Vivacqua, è venuta anche l’idea di organizzare una piccola cerimonia di saluto nel salone consiliare. Detto, fatto. Il tempo di un post su Facebook e posti liberi solo in piedi. Adulti e bambini con lo smartphone in mano, uomini e donne in cerca di una battuta, di un saluto, magari anche di un consiglio da mettere in pratica dietro ai fornelli. «Ma siete tutti qui? – ha detto lo chef – oggi nessuno cucina?». Risate e applausi che svegliano dal torpore di una domenica mattina invernale col sole che invitava a stare all’aria aperta. «Ma non dovevate andare a messa? – ha incalzato ancora Cannavacciuolo – il prete sai come si sarà arrabbiato?».
L’uomo è alto, imponente, con il viso contorniato da quella barba nera e folta che ne ha fatto un personaggio riconoscibilissimo. Visto in tv sembra avere di più dei suoi 41 anni. E visto da vicino sembra molto meno burbero e severo di come appare in tv, soprattutto da quando è diventato quarto giudice di Masterchef, affiancando Joe Bastianich, Carlo Cracco e Bruno Barbieri «ma tu sei il migliore» gli urla una delle fan più scatenate. Il resto della simpatia lo porta lo slang napoletano, inconfondibile e genuino. E la riflessione su quanto siano profonde le radici culturali della gastronomia al Sud e a Napoli in particolare. «E’ incredibile come anche il turista più distratto venga a Napoli sapendo già quello che troverà». Ed è tutto un parlare di sfogliatelle, babà, pastiere e pizze che chissà che sapore avranno quando escono da manone esperte come le sue. Argomento non casuale per un cuoco napoletano trapiantato al nord.
Il sindaco di Marano Marchesato, Vivacqua, insieme a tutto il consiglio comunale, consegna all’ospite una targa ricordo e un plico di libri e gadget sulla sua città (GUARDA IL VIDEO): «La ringraziamo per aver visitato la nostra cittadina e aver contribuito alla promozione della gastronomia locale» ha detto il primo cittadino. «Complimenti a voi per questa bella città – ha risposto lo chef – e complimenti soprattutto per la pulizia. Lo dico sempre anche nei miei programmi: la pulizia è la prima cosa. Ed è bello visitare città tenute pulite e ordinate». Poche altre battute, si fa tutto di corsa, i rappresentanti della Endemol hanno fretta e l’orologio corre, bisogna andare a registrare, provare, ultimare. Qualche foto, i selfie di rito, qualcuno gli chiede un autografo sul suo libro “Anche tu vuoi fare lo chef?” Tutto il resto è da vedere in tv, insieme a Vincenzo e Marcella Macrito, i titolari del ristorante che ha portato al centro della cronaca un paese intero. Appuntamento a marzo in televisione.
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