L'ospedale di Cosenza
2 minuti per la letturaCOSENZA – Lo studio sperimentale sull’utilizzo del Tocilizumab sottocute in pazienti Covid-19 ha ottenuto il via libera del Comitato Etico della Regione Calabria e prossimamente sarà pubblicato sulla rivista scientifica “EClinical Medicine – The Lancet”, il magazine scientifico costola della prestigiosa rivista inglese The Lancet, fondata nel 1823 e considerata tra le prime cinque riviste mediche più importanti. Lo ha reso noto l’Azienda ospedaliera di Cosenza, evidenziando che si tratta di «un doppio successo per il protocollo della Uoc Malattie Infettive e Tropicali dell’Azienda ospedaliera di Cosenza che guida lo studio farmacologico, al quale hanno aderito altri Centri: l’Università di Urbino, l’Università di Perugia, l’Ospedale di Venezia e quello di Rovereto».
«Nei primi giorni dell’emergenza – ricorda il direttore della Uoc, Antonio Mastroianni – abbiamo dovuto fronteggiare all’improvviso una patologia mai conosciuta e dal forte impatto, in termini di gravità e di mortalità, per la quale non esisteva alcun indirizzo preciso in ordine ai protocolli terapeutici; sulla base dell’unico e limitato studio presente in letteratura a cura di autori cinesi, si faceva cenno all’impiego di Tocilizumab per via endovenoso in una piccola casistica di pazienti molto gravi».
«Il nostro Centro – aggiunge – è stato il primo ad utilizzare il farmaco Tocilizumab in formulazione siringa per uso sottocutaneo con modalità innovative off-label, secondo un protocollo da noi pensato e strutturato ad hoc e condiviso con molti Centri Italiani, in un momento di grave e drammatica crisi nella gestione dei pazienti affetti da Covid-19, conseguendo ottimi risultati in termini di risparmio di molte vite umane».
«Nell’articolo su “EClinical Medicine – The Lancet” – prosegue Mastroianni – riporteremo i risultati di sicurezza e di efficacia della terapia con Tocilizumab nella formulazione siringa per uso sottocutaneo, nei primi dodici pazienti, con Covid ed insufficienza respiratoria moderata-grave».
Mentre è in corso all’Azienda ospedaliera, centro pilota in Italia, la raccolta dei dati conseguiti negli altri Centri che hanno aderito allo studio, per potere condurre un’analisi statistica su un numero sufficientemente ampio di pazienti e la successiva relativa pubblicazione dei dati a livello internazionale, «siamo già in condizioni di anticipare che questa terapia, in associazione a quella standard, è risultata molto efficace nel migliorare e risolvere l’insufficienza respiratoria acuta».
«Nei primi giorni dell’emergenza – sottolinea il direttore sanitario Simonetta Bettelini – è stata utilizzata la formulazione sottocutanea del farmaco presente nelle scorte di Farmacia, poiché questo farmaco veniva già utilizzato per altre patologie. L’intuizione originale dei clinici è stata però quella di aver proseguito la somministrazione sottocutanea del Tocilizumab come trattamento specifico di pazienti con Covid-19, anche quando era disponibile la soluzione endovenosa».
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