L'ospedale all'Annunziata di Cosenza
1 minuto per la letturaCOSENZA – Un momento importante per la medicina calabrese quello vissuto a Cosenza all’ospedale All’Annunziata dove è stato eseguito «il primo intervento di cardiochirurgia in Calabria su un neonato affetto da grave pervietà del dotto arterioso di Botallo, emodinamicamente significativo, con importante compromissione cardio-respiratoria».
A darne notizia è stato il direttore del reparto di Neonatologia e Tin, Gianfranco Scarpelli che ha spiegato come «si tratti di un intervento importante per la sopravvivenza del neonato che non potendo essere trasportato in un Centro di cardiochirurgia pediatrica di altra regione, essendo stato sottoposto recentemente, sempre nel nostro ospedale, ad intervento Laser agli occhi per una grave retinopatia del pretermine, è stato operato qui con l’intervento dell’equipe della Cardiochirurgia dell’Ospedale Monaldi di Napoli diretta dal prof. Guido Oppido».
Scarpelli spiega inoltre che «siamo riusciti a effettuare questo delicato intervento, in un neonato di appena 800 gr di peso, nato alla 26° settimana grazie all’impegno ed al supporto amministrativo e logistico del direttore generale Achille Gentile, del direttore sanitario Mario Veltri e del Direttore medico di presidio, Salvatore De Paola. Abbiamo raggiunto un risultato importante: è il frutto di sacrifici e tanta volontà, di un lavoro corale che ha visto, in questi anni, l’impegno di Maria Lucente responsabile della Cardiologia Pediatrica, dell’Associazione Mattia Facciolla con la presidente Teresa Intrieri, da sempre impegnata nell’assistenza neonatale concretizzatasi, di recente, nel fondamentale Progetto finanziato dalla Regione Calabria, per il miglioramento dell’assistenza ai neonati affetti da Cardiopatia Congenita».
Dal canto suo il direttore generale Achille Gentile si è detto fiero del risultato raggiunto in quanto «inaugura un percorso virtuoso di sinergie e collaborazioni tra equipe e con altri presidi ospedalieri. L’intervento di oggi consolida l’eccellenza di un Dipartimento che continua a crescere e a fornire prestazioni sanitarie competitive e di grande livello professionale».
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