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«SCUSI dottore è arrivato il vaccino antinfluenzale?», è una domanda che in questo periodo i medici di famiglia si sentono fare molto spesso. Dalle persone anziane in maniera particolare. In molti sono già a letto con febbre e raffreddore «ma i malanni di questo periodo non sono ancora causati dall’influenzale vera e propria, si tratta invece di una parainfluenza mentre il virus di quest’anno ancora non si è manifestato». Il dottore Roberto Pellegrino è uno specialista in malattie infettive e lavora nell’unità operativa di prevenzione e protezione ambientale dell’Annunziata di Cosenza. Come ogni anno si prodiga nella campagna antinfluenzale. «I vaccini in Calabria – dice – stanno per arrivare, altre regioni sono state già fornire, è questione di giorni».
L’ospedale di Cosenza ha una importanza particolare nella prevenzione e nell’osservazione dell’influenza. In particolare l’Annunziata rientra nella rete dove si monitorizzano i dati dell’influenza. Fa parte della rete Influnet che ha come obiettivo quello di stimare l’incidenza settimanale della sindrome influenzale durante la stagione invernale, in modo da rilevare la durata e l’intensità dell’epidemia. Gli obiettivi della sorveglianza virologica sono quelli di “monitorare la circolazione dei diversi tipi e sottotipi di virus influenzali nelle diverse aree geografiche e nei diversi periodi della stagione epidemica, di valutare l’omologia antigenica tra ceppi epidemici e ceppi vaccinali, attraverso analisi sierologiche e molecolari su campioni clinici prelevati dai pazienti con sintomatologia influenzale”.
Tutti i dati raccolti ed elaborati a livello nazionale sono resi disponibili agli organismi di riferimento Internazionale (Oms, Ecdc) e pubblicati settimanalmente nel periodo epidemico sul sito del Ministero della Salute. In Calabria fa parte dei laboratori della rete nazionale Influnet l’Uoc di microbiologia e virologia dell’Annunziata diretto dalla dottoressa Cristina Giraldi, un laboratorio coinvolto nelle gestione delle forme gravi o pandemiche dell’influenza. Il dottor Pellegrino spiega, e non si stanca di farlo ogni anno, quelle che sono le raccomandazione per la stagione in corso. «Sta arrivando la malattia che potrà mettere a letto molti italiani – dice – rappresentando un serio problema di Sanità pubblica e una rilevante fonte di costi per la gestione dei casi e per la complicanza della malattia. Le complicazioni investono principalmente le persone oltre i 65 anni».
I medici sentinella servono a sorvegliare la situazione e a prevenire situazioni gravi. Ecco perché ci sono alcune categorie che devono vaccinarsi «come i bambini piccoli e gli anziani che possono essere maggiormente a rischio di gravi complicanze influenzali come la polmonite virale, polmonite batterica secondaria e peggiorare una situazione medica già esistente». Il dottor Pellegrino ci spiega che l’influenza viene trasmessa principalmente «dalle goccioline diffuse attraverso la tosse o gli starnuti e può essere trasmessa attraverso il contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie contaminate». I sintomi classici sono caratterizzati da febbre alta, tosse, dolori muscolari mal di testa, brividi, disappetenza e mal di gola. Si possono manifestare anche nausea, vomito e diarrea. Per prevenire l’influenza ci sono delle misure igieniche da seguire: lavare regolarmente le mani; coprire bocca e naso con fazzoletti di carta quando si tossisce o starnutisce; non uscire di casa quando si è ammalati ed evitare il contatto stretto con ammalati e i posti affollati; aprire spesso le finestre per far ricambiare l’aria negli ambienti chiusi.
«La vaccinazione – dice il dottor Pellegrino -. è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza, in questo modo diminuisce il rischio della malattia e l’ospedalizzazione e si riduce anche il rischio di trasmissione ai soggetti a rischio». I medici raccomandano i vaccini a partire dai sei mesi, a soggetti che hanno patologie gravi, a soggetti che hanno più di 65 anni; a medici e personale sanitario, a familiari a contatto con soggetti a rischio, a forze di polizia e vigili del fuoco, a personale a contatto con animali e donatori di sangue. «Per vaccinarsi – dice Pellegrino – bisogna sempre rivolgersi al proprio medico perché ci sono dei soggetti nei quali il vaccino è controindicato come le persone allergiche a determinate sostanze».
Per concludere come raccomandato da tutti i medici bisogna anche mangiare in maniera corretta e assumere vitamine che «stimolano il sistema immunitario come carote, zucca, pomodori, patate, spinaci, carciofi, barbabietole rosse. E poi i cibi ricchi di vitamina C con azione antiossidante: pomodori, agrumi kiwi e quelli con la vitamina E come mandorle, nocciole e olio». E poi opportuno riposare perché dormire aiuta a difendersi dal virus e non ricorrere a medicinali inutile come gli antibiotici che combattono solo le infezioni batteriche e non il virus. L’avvio della campagna antinfluenzale è avvenuto a metà ottobre e proseguirà fino a dicembre. Il vaccino viene somministrato presso i servizi di vaccinazione dell’Asp, i medici di medicina generale e i pediatri.
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