Il teatro Alfonso Rendano di Cosenza
3 minuti per la letturaCOSENZA – Pietro Bellugi ha sempre detto che ogni orchestra è diversa e per questo importante. Avrà, dunque, un’anima propria, con una sonorità tutta sua, calabrese e cosentina al contempo, la creatura appena nata grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e del conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza.
Stiamo parlando, non a caso, dell’Orchestra Sinfonica Brutia. La notizia della sua costituzione, o meglio del suo riconoscimento, è arrivata ieri, a tarda sera, quando il Ministero della Cultura l’ha diffusa. Grande l’entusiasmo del direttore del conservatorio cittadino, Francesco Perri, che a questo giornale ha spiegato un po’ di dettagli tecnici. «Quando a ottobre scorso si è prospettata la possibilità di accedere al Fus (Fondo unico per lo spettacolo, ndr) della legge Franceschini per dar vita a questo progetto – dice il maestro – non ho avuto remore: mi sono recato a Palazzo dei Bruzi, dal neo-eletto sindaco Franz Caruso, spiegandogli quanto fosse necessario creare un’orchestra stabile per il territorio, che sviluppasse una programmazione determinata e soprattutto desse lavoro. L’amministrazione si è mostrata subito d’accordo – aggiunge Perri – e così a gennaio abbiamo costituito insieme un’associazione ad hoc, allo scopo dedicata: ieri, appunto, la notizia circa l’ottenimento dei fondi».
Fondi che per essere ottenuti hanno richiesto, in particolare, una serie di requisiti: tra questi, ad esempio, la presenza in città di un Conservatorio o di un teatro di tradizione. Il nostro, il “Rendano” s’intende, potrà, dunque, attraverso l’Orchestra, essere pienamente rilanciato. «In realtà il teatro di Cosenza non è mai morto – chiosa il direttore Perri – posso però dire che da adesso in poi si comporterà effettivamente come un teatro di tradizione e non come un mero juke-box: ci sarà la lirica, la camera, la sinfonica. Non solo musical, insomma». Si partirà, pertanto, a programmare «dalla seconda metà di agosto e avremo cinque mesi pieni, perché questo ci impone la legge – continua Francesco Perri – Mentre per l’annualità 2023, partiremo da gennaio e concluderemo a dicembre».
Ma da chi sarà composta l’Orchestra Sinfonica Brutia? «Da un minimo di 25 elementi a un massimo di 60 – risponde il maestro – Abbiamo, a tal proposito, concluso le audizioni per ogni strumento lo scorso 18 luglio, considerando tutti coloro che hanno previamente risposto al nostro bando. Avremo musicisti di qui e non solo. Io – conclude – dirigerò l’Orchestra in una prima fase, dopodiché mi auguro che la creatura cresca bene».
Felicissimo anche il consigliere comunale Francesco Alimena. «Era il 19 febbraio del 2019 – racconta – quando, da semplice attivista di “Casco”, lanciai con gli altri una petizione online a sostegno del teatro “Rendano”. Ora, a distanza di tre anni, grazie a Conservatorio, Casa della Musica e amministrazione (fondamentale l’apporto del sindaco Caruso, della delegata alla Cultura Antonietta Cozza, della funzionaria di Palazzo dei Bruzi Annarita Callari), non solo abbiamo “salvato” il Rendano, ma gli abbiamo dato un’Orchestra, una programmazione lirica (abbiamo ottenuto anche questo, in base a quanto previsto dalla legge): è un risultato importantissimo. Tra l’altro – chiosa il consigliere delegato al centro storico – grazie a tutto ciò, Cosenza potrà candidarsi nel prossimo futuro a divenire Ico e cioè Istituzione Concertistica Orchestrale: in Calabria attualmente non c’è alcuna Ico». Musica, insomma, sul territorio e per il territorio. «E fatta dai giovani musicisti. Non so se ci rendiamo conto della rivoluzione in atto qui a Cosenza: gli artisti – termina Alimena – finalmente potranno fare della musica la propria professione, e non un passatempo».
A registrarsi anche la soddisfazione della parlamentare Anna Laura Orrico, già sottosegretario alla cultura nel governo Conte, che dichiara sui social: «Complimenti al Comune e al Conservatorio per il lavoro svolto, anche io ho dato il mio contributo supportando il “Giacomantonio” nel relazionarsi col Mic».
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