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Un momento dell'inaugurazione

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CASALI DEL MANCO (COSENZA) – Non è a Montmartre, noto come uno dei quartieri più originali di Parigi, ma è nei pressi di un antico borgo dell’entroterra calabrese, nel cuore di Casali del Manco, che è stata inaugurata Art House. La sala espositiva, situata in loc. Macchia al civico 42 di via Guido Rossa, è un luogo arredato con gusto ed eleganza, pensato per scambiare pensieri, curiosità e impressioni sull’arte (e non solo), respirando l’atmosfera intima di un salotto.

Si tratta di uno spazio creato per accogliere nuove idee, nuove iniziative artistiche e culturali, momenti di confronto e di condivisione all’insegna della rinascita e del rinnovamento. Art House ospita le straordinarie opere d’arte dell’artista Assunta Mollo, capaci di toccare le corde più profonde dell’animo, e i rinomati pianoforti di Pasqualino Serra, frutto di una grande capacità artistica e imprenditoriale. I suoi strumenti Made in Calabria, infatti, hanno conquistato la Cina. Quello che i coniugi, insieme ai figli Elda e Davide, hanno realizzato è un atto d’amore nei confronti della neo cittadina di Casali del Manco e dell’intero territorio, ormai letteralmente “in fermento”.

È bene precisare che tutti i componenti della famiglia sono stati baciati dall’Arte nelle sue diverse forme di creatività e di espressione. Di cultura e bellezza è impregnata da sempre la loro abitazione rappresentando per tanti amici la più autentica “boccata d’aria” ai piedi dell’Altopiano silano. Non a caso, come spiega il figlio Davide, il nome scelto per indicare questa nuova realtà è proprio Art House. L’intento è quello di trasmettere che tra i corridoi e le stanze dell’arte è possibile intrecciare relazioni importanti e vere, ripristinando l’atmosfera cordiale e ospitale di una casa che ricordi la loro. L’idea nasce dall’esigenza di riservare uno spazio adeguato alle opere create nel corso degli anni, con lo scopo di condividere le esperienze artistiche maturate nel tempo e di accogliere nuovi stimoli attraverso possibili spunti di riflessione. L’Arte incontra così la cultura in un abbraccio intimo e accogliente che saluta la “primavera” presilana. Lo spazio messo a disposizione «potrà contribuire alla rinascita del comprensorio gettando le basi per un futuro atto a superare gli individualismi personali e ad aprire a una visione comunitaria e di crescita».

La sala espositiva affiora dai locali di una ex falegnameria. “Abbiamo pensato di non stravolgere il luogo ma di farlo rivivere attraverso un nuovo contesto ‒ racconta Davide ‒ Una parete è rimasta totalmente intatta con gli schizzi della vernice utilizzata per la precedente attività. Abbiamo anche lasciato gli impianti esterni, tutto nell’ottica del recupero dei vari elementi”. Infatti, all’interno sono state rimesse in uso anche le sedute di un teatro degli anni ’60. Un angolo della sala è riservato alla galleria d’arte che ospita la mostra di Assunta Mollo. I soggetti sono prevalentemente donne «a volte malinconiche, altre volte ribelli e altre ancora ironiche, ma sempre intrise di quella poesia che ha il potere di curare e di esorcizzare».

Un esercito di figure femminili in grado di esprimere un profondo sentimento di solidarietà. L’altro tema che ricorre è “Occhi come finestre”: un viaggio verso l’introspezione, il mondo interiore, il sogno. “La mostra non sarà permanente, all’occasione potrà essere riallestita”, chiosa Davide che ha curato diversi aspetti della location. Giovane architetto emergente, ha saputo coniugare in un perfetto equilibrio un passato ingombrante dal punto di vista della tradizione e una contemporaneità che non dà tregua e vuole fare capolino. Per gli arredi interni ha adoperato uno stile vintage e déco, di moda e dominante in determinati settori. “Una fabbrica di armi per la pace”, è la definizione che ne dà il maestro d’arte Alfredo Granata (originario di Celico). Certo, se si entra nell’ottica che questa pace vada preparata e strutturata prima che la violenza deflagri, l’Arte in tal senso può rappresentare davvero una pietra angolare.

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