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Sulle ludoteche comunali di Cosenza è mestamente calato il sipario le strutture dal 21 febbraio infatti sono ufficialmente chiuse

COSENZA – Sulle ludoteche comunali di via Popilia, del centro storico e di Serra Spiga è mestamente calato il sipario. Dal 21 febbraio infatti è cessato il servizio alla cittadinanza. Un epilogo annunciato su cui pesa come un macigno il dissesto finanziario di Palazzo dei Bruzi.

In zona Cesarini (ovvero il 21 febbraio) il sindaco Franz Caruso ha scritto alla vicepresidente della Giunta regionale Giusy Princi e al dipartimento Istruzione, formazione e pari opportunità della Regione chiedendo un finanziamento per la sopravvivenza delle ludoteche comunali.

«L’amministrazione comunale si è sempre distinta nella promozione delle politiche per l’inclusione sociale e, per l’annualità 2023, ha ottenuto l’importante riconoscimento quale Capitale nazionale del Volontariato», si legge in premessa nella lettera. «La valenza dell’impatto sociale delle ludoteche comunali è, da lungo tempo, uno dei principali aspetti su cui la nostra azione amministrativa ha fondato la sua politica d’integrazione, volta al sostegno dell’infanzia, anche e soprattutto in alcune realtà particolarmente vulnerabili, proprio per offrire alle famiglie un ambiente sano e dinamico in cui formare la cittadinanza attiva del futuro», evidenzia il primo cittadino.

LUDOTECHE COMUNALI A COSENZA CHIUSE, IL NODO DEL DISSESTO FINANZIARIO

«L’amministrazione comunale, che ha dichiarato dissesto finanziario nel 2019, ha reperito risorse sia dai propri fondi di bilancio che da finanziamenti ultronei ma, il piano di riequilibrio approvato nel mese di gennaio, non consente la prosecuzione di questo fondamentale servizio alla cittadinanza, terminato il 21 febbraio 2023. Si sottolinea altresì la criticità del livello occupazionale delle risorse finora impegnate nell’espletamento del predetto servizio», rileva Caruso.

I sindacati e le famiglie in questi mesi hanno lanciato ripetuti appelli per scongiurare la chiusura delle ludoteche. Un servizio su cui, alla luce delle ristrettezze economiche dell’Ente, si è però abbattuta la mannaia dell’austerity. Sul fronte politico-amministrativo i consiglieri comunali di minoranza Bianca Rende e Francesco Luberto sono da sempre attivi e vigili sulla questione.

«Uno Stato che considera quello delle ludoteche un servizio non essenziale, è uno Stato che sottovaluta cosa davvero conti nella crescita di un bambino. Molto spesso e soprattutto nei quartieri più periferici, la vita di una persona è forgiata dalle esperienze educative che ha l’opportunità di fare», afferma Rende.

«A Cosenza, da diversi decenni, grazie alla visione di un grande sindaco come Giacomo Mancini, è così. E migliaia di giovani sono stati orientati alla socialità ed allo studio da operatori specializzati che hanno costituito e costituiscono un consolidato patrimonio educativo e culturale della nostra città», aggiunge. «Ecco perché ci impegneremo in ogni modo perché il servizio delle ludoteche a Cosenza non chiuda e venga presto ripristinato, trovando copertura nella parte disponibile del bilancio comunale, ovvero reperendo finanziamenti aggiuntivi», evidenzia Rende.

Lo stesso consigliere plaude all’iniziativa del sindaco di chiedere un finanziamento alla Regione stigmatizzando tuttavia le tempistiche: «Sono mesi che segnaliamo la problematica, si doveva e poteva evitare di rivolgersi alla Regione il giorno della scadenza del servizio».

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