Prima edizione del "Premio Vercillo"
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Al Parco degli Enotri di Mendicino (CS) la cerimonia di consegna della prima edizione del “Premio Cristina Vercillo”
Mendicino (CS) – La vita è un viaggio senza tempo. Un viaggio di bellezza e meraviglia che non finisce mai. E questo è stato il viaggio di Cristina Vercillo, donna e giornalista del Quotidiano del Sud, che ieri, al Parco degli Enotri di Mendicino, in occasione della prima edizione del Premio a lei dedicato, si percepiva ancora presente. Era presente nelle parole dei colleghi, nello sguardo e nei sorrisi dei ragazzi delle scuole, nelle riflessioni e nell’immagine di grande spessore che i racconti sulla sua umanità e sul suo amore per il giornalismo hanno restituito all’intero mondo dell’informazione calabrese.
DE LUCA: «L’AMORE PER IL GIORNALISMO DI CRISTINA VERCILLO»
«Un amore durato oltre 30 anni e condiviso in una redazione nata il 13 giugno del 1995, cresciuta anche grazie alla sua capacità – dice Luciana De Luca, giornalista e presidente della fondazione Mario Dodaro – di tenere insieme persone tanto diverse, ma animate dalla comune passione per il giornale. E la dedizione nel suo ruolo di caporedattore non è mai venuta meno: nemmeno nei momenti più duri della malattia che ce l’ha portata via».
Ribadisce l’aggettivo “nostra” Luciana De Luca. E lo fa forte non solo dell’affetto che lega chi, giorno dopo giorno, respira il mondo, raccontandolo fianco a fianco, ma anche nella tenacia di voler continuare il percorso intrapreso proprio da Cristina su quelle nuove generazioni che, in questo premio, «hanno deciso di mettersi in gioco, accettando la sfida di un elaborato, su un tema a lei caro, ossia quello del viaggio, inteso non solo come conoscenza di realtà lontane, ma soprattutto come esperienza interiore di crescita».
IL PREMIO, UN FIORE ALL’OCCHIELLO PER LA FONDAZIONE CARICAL
Un interesse, quello sui ragazzi, vivo anche nelle idee e nelle visioni di Massimo Razzi, direttore del Quotidiano del Sud, che lancia uno stimolo agli studenti: «Il nostro giornale – dice – dà molto spazio al dibattito. E in questo dibattito, autorevole e riconosciuto, noi avremmo bisogno anche del vostro pensiero. Non c’è momento che non scrivete sui vostri cellulari o sui vostri social. Da ciò si può estrapolare un linguaggio che dobbiamo sviluppare, migliorare, facendolo approdare sul giornale. E noi, da voi, lo verremo a cercare e costruire».
Un obiettivo che, per Carlo Cannataro, direttore della Fondazione Carical si traduce anche in una doverosa «funzione sociale – da realizzare, appunto, con la proposta di fiori all’occhiello quali il premio “Vercillo” o “della Cultura Mediterranea” (anch’esso promosso dalla fondazione) – volta a colmare, a colpi di letteratura e narrativa, quelle lacune nell’arte dello scrivere evidenziate dai rapporti Censis».
Per Loredana Giannicola, poi, provveditore agli studi di Cosenza, portare avanti un nome come quello di Cristina Vercillo, vuol dire dare valore e restituire ai giovani «il diritto alla parola: parola densa di cultura, di sapere, generativa di comunità e territori, che sappia farsi strumento di pensiero critico». E infine, prima degli interventi dei relatori Francesco Bevilacqua e Antonio Nasso, tra le note del cantautore Daniele Moraca, Rocco Valenti, condirettore della testata, saluta i ragazzi con un augurio, concludendo così la cerimonia condotta con misura e professionalità da Rosa Cardillo.
VALENTI: «CON CRISTINA VERCILLO C’ERA UN CONTINUO SCAMBIO UMANO E PROFESSIONALE»
«C’è una cosa bellissima, fantastica – dice Valenti rivolgendosi ai più piccoli – che ancora succede nelle redazioni dei giornali, che è quella di parlarsi. Ci si confronta, si riflette. Sulle notizie, sui fatti della vita, sulle esperienze personali, sulle questioni che riguardano realtà come la famiglia, la città. Nell’epoca della frenesia e dei bit, parlando in redazione, si scende un po’ più giù rispetto alla superficie delle cose. E con Cristina facevamo questo. Cristina è stata compagna di un viaggio lungo e allo stesso tempo troppo breve. Con lei c’era lo scambio umano e professionale, su quello che ci accadeva accanto, sulle generazioni che crescevano. E nel discuterne eravamo affascinati dalle evoluzioni del mondo. Ecco: curiosità ed emozioni. Sono quelle che si provano e si esercitano quando non ci si ferma alla superficie delle cose… Ed è questo l’augurio che vi faccio – conclude – nel continuare questo straordinario viaggio nella vostra vita».
I VINCITORI DELLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO
IL PREMIO “Cristina Vercillo”, destinato ai ragazzi delle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado di Cosenza, Rende e Castrolibero, prevedeva la stesura di un elaborato sul tema «La passione per i viaggi nell’era di internet: cosa è cambiato rispetto a mezzo secolo fa».
Premiati – dalla presidente della fondazione Mario Dodaro, Luciana De Luca e dal direttore della fondazione Carical, Carlo Cannataro – per attinenza all’argomento, per la qualità di scrittura e per l’originalità, per il primo posto a pari merito, Greta Grandinetti e Alessandra Pasqua della V B del liceo classico “B.Telesio” di Cosenza.
Sul podio, poi, come seconda classificata, Simona Giordano, sempre della V B dello stesso istituto e, infine, Giada Tranquillo e Alessandro Ammirata della classe V A indirizzo turismo dell’Iis Valentini- Majorana di Castrolibero si aggiudicano la terza posizione. Gioia ed emozione per le prime classificate che, entrambe figlie d’arte nella scrittura, ammettono di aver già pensato ad una futura carriera giornalistica da intraprendere nella fede della «verità e della libertà di pensiero».
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