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AMANTEA – «IL cinema ha il potere di unire le persone, di creare dialogo e comprensione. La nostra missione è mostrare al mondo che la Calabria è molto più di ciò che spesso viene rappresentato nei media».
Queste sono parole di Giulio Vita, creatore e direttore del Festival de La Guarimba e successivamente del Kino Guarimba, la residenza cinematografica che sta diventando sempre più importante e conosciuta non solo sul territorio nazionale.
Questa sera, alle 21 in una serata ad ingresso libero, ci sarà l’atto conclusivo del Kino Guarimba, al Terrenito di Amantea, in via Mazzini 32, dove saranno proiettati i cortometraggi prodotti e realizzati in questi giorni.
ALLA GUARIMBA LA PROIEZIONE DEI CORTOMETRAGGI PRODOTTI NEI GIORNI DEL FESTIVAL
Si tratta di tutti i lavori realizzati in questi giorni, proprio ad Amantea, per la nona edizione della residenza cinematografica Kino Guarimba, in cui 50 registi, attori e professionisti dell’audiovideo provenienti da 28 paesi diversi hanno prodotto cortometraggi nel piccolo centro del Tirreno cosentino. Dopo i primi giorni di attività formative e di scambio culturale, i partecipanti hanno iniziato le riprese in paese, coinvolgendo direttamente gli abitanti ed esplorando le bellezze naturali e architettoniche del territorio.
«Questi progetti sono frutto della collaborazione di persone di culture diverse, che portano le loro storie e le loro esperienze personali, generando idee che verranno concretizzate in un collage inedito della Calabria, raccontata attraverso gli sguardi e le prospettive di artisti provenienti da tutti i continenti» ha dichiarato Giulio Vita.
GIULIO VITA E LA RINASCITA CULTURALE DELLA CALABRIA
Giulio Vita è il carismatico fondatore del festival cinematografico La Guarimba. Il ragazzo calabro-venezuelano ha portato tutto il suo cuore nell’ambizioso progetto di rinascita culturale per la Calabria. La Guarimba, che si tiene ogni anno ad Amantea, è diventato un faro di speranza e un punto di riferimento per la comunità locale, attirando artisti, cineasti e appassionati da tutto il mondo. Con la sua energia contagiosa e il suo impegno incondizionato, ha trasformato un piccolo festival in un movimento culturale.
Tra le produzioni che si sono sviluppate durante la residenza, c’è il cortometraggio diretto da Sohail Dahdal, palestinese di origine ma residente negli Emirati Arabi, dove è docente di Comunicazione Media e Giornalismo presso l’American University of Sharjah. Il regista ha prodotto il suo progetto “With Love From Gaza”, coinvolgendo attori locali, per raccontare una storia ispirata alle esperienze di guerra vissute nella sua terra. La regista brasiliana Helena Azevedo de Castro, invitata al Kino Guarimba con una borsa di studio assegnata dai partner del progetto Residencia Acampadoc, è rimasta catturata dalle antiche pratiche della pesca tradizionale di Amantea, e ha sviluppato un documentario con interviste e testimonianze dei pescatori locali.
LA RICCA VARIETÀ DI GENERI DEI FILM GIRATI DURANTE LA RESIDENZA
A testimonianza della varietà di generi dei film che si girano durante la residenza, il finlandese Jere Ruuhiala, montatore di professione, ha vissuto la sua prima esperienza di regista con un horror che coinvolge l’attore colombiano Felipe Gomez Bonilla e l’attrice inglese Olivia Whittaker, che sono stati trasformati per l’occasione dalla truccatrice calabrese Marika Martino.
La regista ungherese Kata Incze ha coinvolto una delle bande di paese per girare una scena onirica in spiaggia, coinvolgendo anche quattro attori locali incontrati durante il casting popolare organizzato dalla residenza.
Anche il regista italo-algerino Mounir Derbal ha reso protagonisti cinque piccoli attori amanteani, che hanno recitato litanie e canti popolari poi campionati dall’ingegnere del suono finlandese Tommi Vieno e dall’editor colombiano Santiago Calle García: un film sulla memoria e l’abbandono dei luoghi, con riprese in diversi punti del centro storico.
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