Il sindaco Magorno con il governatore Occhiuto e la senatrice Segre
2 minuti per la letturaDIAMANTE – «Non essere nella prima rosa delle città che puntano al titolo di capitale italiana della cultura per il 2024 non ci impedisce di ragionare sulle potenzialità che il progetto messo in piedi offre a Diamante, alla Riviera dei Cedri, alla Calabria tutta».
Esordisce così Ernesto Magorno, sindaco di Diamante nel commentare l’esclusione del comune dalla lista delle concorrenti per il titolo di Capitale della Cultura 2024 e, al tempo stesso, rilanciare contenuti del progetto proposto.
«Quando abbiamo deciso di partecipare alla sfida italiana – spiega – lo abbiamo fatto con la consapevolezza che mettersi in gioco è già una conquista, è una motivazione a fare, a innovare, a immaginare un futuro diverso per un luogo e per chi lo abita. Diamante è una città di molti, di chi la vive per tutto l’anno, per chi l’attraversa per brevi periodi, per i molti che l’ hanno scelta come luogo ideale. Un patrimonio enorme di relazioni di cittadinanza che non sarà mai disperso».
A questo punto «a questo patrimonio, innanzitutto a questa grande comunità, ci rivolgiamo per dire che il dossier messo in piedi e sostenuto con tanto entusiasmo rimane comunque un percorso che non abbiamo intenzione di abbandonare. Ringrazio tutti i comuni che hanno sostenuto la candidatura, ringrazio il presidente Occhiuto che ci è stato vicino dal primo momento, ringrazio i partner istituzionali che hanno creduto in noi. La rete messa in piedi è un valore di cui siamo fieri».
Un grazie particolare va «al professore Eugenio Gaudio che ha accettato la sfida, un’enorme gratitudine alla senatrice nostra concittadina onoraria Liliana Segre che ancora solo due giorni fa ha dimostrato ancora una volta l’affetto che nutre per la nostra città. Un augurio alle altre città candidate che hanno ancora un pezzo di maratona da fare per arrivare alla decisione di marzo. Ci piacerebbe, appena il Covid ce lo consentirà, ospitarle tutte per un confronto costruttivo su questo tipo di progettazione ministeriale che coinvolge nella stessa competizione città metropolitane, aggregazioni di comuni e piccoli borghi».
A questo punto «guardiamo avanti, siamo concentrati sulle prossime sfide che ci attendono che possono contribuire a promuovere la nostra città. Appuntamento al Giro d’Italia».
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