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Una scena del documentario “Because of My Body” del regista Francesco Cannavà

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COSENZA – Il 16, 17 e 18 luglio, a Castrolibero, l’Associazione “La Stanza di Ilaria” propone un programma di incontri, dibattiti, proiezioni, mostre e spettacoli con esperti, artisti e attivisti per rompere quella che ancora oggi in Italia è una grande barriera culturale. Il motto è “Dentro i tabù, oltre i pregiudizi”.

Quelle architettoniche non sono l’unico ostacolo. Le barriere più difficili da abbattere e aggirare, per una persona con disabilità, sono quelle culturali. Soprattutto quando si parla di sesso, relazioni amorose e affettività. Il “Festival Ailoviù” – organizzato e promosso dall’Associazione culturale nata per ricordare e portare avanti l’opera di divulgazione di Ilaria Anselmo, giovane artista cosentina scomparsa nel 2016 – è il primo festival in Italia interamente dedicato al tema della sessualità nella disabilità.

«I gradini si possono trasformare in scivoli, le scale si possono aggirare con una rampa, ma quando le barriere sono culturali occorre romperle, con un lavoro costante di divulgazione, anche se scomodo e disturbante», spiegano da “La Stanza di Ilaria”. «Con questo festival, la nostra associazione porta avanti il lavoro di Ilaria Anselmo, che con il suo esempio personale e la sua produzione artistica, scritta e figurativa, ha rotto e scavalcato ogni tabù e pregiudizio. La nostra ambizione è di arrivare, dopo questi tre giorni, a costituire un tavolo di lavoro collettivo di esperti, divulgatori culturali, attivisti e artisti per l’elaborazione di una proposta che garantisca anche in Italia il diritto alla sessualità alle persone disabili».

IL PROGRAMMA

Il festival presenta un denso programma di tre giorni dedicati a dibattiti tra esperti scientifici e giuristi, proiezioni di documentari, mostre, spettacoli teatrali e tour guidati. Tutto all’insegna della rottura dell’unica grande barriera di cui pochi parlano quando si tratta di disabilità: quella della sessualità.

Si parte il 16 luglio con la proiezione del documentario “Because of My Body” del regista Francesco Cannavà, dedicato alla figura dell’assistente sessuale, non ancora riconosciuta in Italia. A seguire, il regista discuterà del tema con la psicologa Paola D’Oto.

Il 17 luglio si terrà poi l’incontro “Cos’è un LoveGiver? Indagine sul mondo della sessualità e della disabilità” con Max Ulivieripersonal life & love coach, responsabile del comitato “Love Giver” per l’assistenza sessuale alle persone con disabilità fisica, intellettiva e sensoriale. Il suo intervento, “La formazione degli Oeas (Operatori all’emotività, all’affettività e alla sessualità)”, aprirà una finestra sul mondo dei LoveGiver, per spiegare di cosa si occupa questa figura e quali sono le implicazioni che deriverebbero da un suo riconoscimento legale. Con Max Ulivieri, discuteranno la sessuologa Rosa Spina, la giurista Paola Helzel (docente dell’Unical) e Armanda Salvucci, ideatrice della mostra “Sensuability” (che sarà proiettata durante i giorni del festival).

Il festival si chiude il 18 luglio con la messa in scena dello spettacolo teatrale “Andura, tra l’aorta e l’intenzione”, di Sergio Crocco, diretto dalla regista Francesca Marchese, con Roberto Giacomantonio. Sul palco, verrà raccontata una storia personale che – tra ironia e amarezza – travalica il perimetro della carrozzina, rompendo tabù e pregiudizi sulla sessualità e il desiderio sessuale nelle persone con disabilità.

VIDEO – INTERVISTA A ROBERTO GIACOMANTONIO

Nel corso dei tre giorni del festival, il borgo di Castrolibero sarà animato da tour guidati, reading musicali, spettacoli di giocoleria e musica live. Le strade del centro storico diventeranno anche un museo a cielo aperto con le mostre “Il vento e le maree” di Ilaria Anselmo, “TetraPride celebrating Life after a spinal cord injury” di Cecilia Sammarco e “Sensuability” di Armanda Salvucci.

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