La Presidenza del Consiglio dei Ministri
ABBIAMO raccolto e letto le ansie e le aspettative dei ventenni calabresi rispetto al loro futuro. Vorrebbero restare in Calabria (o tornare qui dopo l’esperienza da studente universitario fuorisede), ma sentono che saranno costretti a partire. Ma c’è anche chi resiste ancora e alla rassegnazione proprio non vuole cedere. Abbiamo pensato allora di coinvolgerli su un nuovo tema, chiedendo loro di mettersi nei panni dei propri amministratori o in quelli di presidente del Consiglio.
Di seguito alcuni stralci del primo intervento, scritto da Luigi Spadafora e pubblicato venerdì 23 febbraio. Luigi ha 18 anni, frequenta l’ultimo anno del liceo classico “Telesio” di Cosenza ed è volontario della Croce Rossa Italiana.
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Se fossi il presidente, seguendo la mia morale mirerei ad una società perfetta, l’ideale Utopia di cui scriveva Thomas More. Vorrei avere grandi ambizioni come Alessandro Magno, un unico impero basato sulla social catena di Leopardi, un posto dove tutti hanno le stesse possibilità, dove la mafia è solo una finzione letteraria e la legge è davvero uguale per tutti. Vorrei essere il presidente che dona voce al popolo, che ascolta due volte i bisogni dei suoi cittadini e che prende decisioni nel rispetto della singola vita umana.
Vorrei poter garantire uguaglianza ad ogni persona, nella più assoluta consapevolezza che gli unici confini esistono nella mente e che le paure sono illusioni fomentate dalla non conoscenza e supposizione del diverso (…). Riflettendo, però, realizzo che non farò mai il presidente, semplicemente perché voglio bene alle persone e non sopporto di far soffrire qualcuno, ma per governare, lo ammetto, bisogna essere senza scrupoli.
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Potete leggere la versione integrale dell’intervento accedendo allo store digitale (CLICCA PER ACCEDERE). Oggi, intanto, il Quotidiano è in edicola con una puntata della rubrica. Se hai tra i 16 e i 22 anni e vuoi intervenire (LEGGI I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA), puoi scrivere a mf.fortunato@quotidianodelsud.it.
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