Il ponte di Calatrava con sullo sfondo il centro storico di Cosenza
3 minuti per la letturaAlla Camera dei Deputati si è parlata dell’opera che sarà inaugurata il 26 gennaio in grande stile
di Marzia Apice
ROMA – Un pianista che suona sospeso nel vuoto, e una serie di spettacolari apparizioni ‘aereè per celebrare la leggerezza e la fantasia: promette di lasciare tutti a bocca aperta l’inaugurazione del nuovo ponte di Santiago Calatrava a Cosenza in programma il 26 gennaio alla presenza dell’archistar spagnola. Curata dallo studio di Valerio Festi, che si è occupato anche dell’apertura di XX Giochi Olimpici invernali a Torino, la celebrazione a cielo aperto sarà un tripudio di musica e luci, ma soprattutto un momento di condivisione con tutta la cittadinanza di un progetto che inorgoglisce il Sud d’Italia e che dopo tanta attesa finalmente diventa realtà.
Finanziato con 13 milioni e mezzo di euro (che arrivano a 20 milioni con le opere accessorie), il bianco ponte che unisce le sponde del fiume Crati, realizzato dall’impresa Cimolai, ha impegnato non poco l’amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto: dal 2011 il Comune ha ripreso in mano il progetto voluto in origine dal sindaco Mancini, superando varie impasse burocratiche e anche le polemiche per lo sgombero di un campo rom situato nell’area fluviale (le cui famiglie sono state aiutate con incentivi o indirizzate ad abitazioni comunali). Ora con i suoi 130 metri di ampiezza e l’imponente torre di 104 metri, l’opera di Calatrava diviene di fatto il simbolo di un Sud che guarda al futuro e del processo di rigenerazione della città, in un’ottica di sostenibilità ambientale, riqualificazione sociale delle aree urbane periferiche e di recupero del centro storico.
Nei prossimi mesi sono in partenza altri progetti legati al nuovo volto di Cosenza: partiranno a febbraio i lavori per il Planetario, che sarà il più grande osservatorio astronomico dopo quello di Milano, mentre a marzo inizieranno quelli del Parco del Benessere, un’area con palestra all’aperto e attraversata da un tram di superficie. Inoltre, in relazione al nuovo ponte, si procede anche con il terrazzamento lungo le sponde e con il progetto di navigabilità del fiume.
«Il ponte non è solo un modo di unire due parti della città, ma è un segno di vittoria e di cambiamento, che dimostra che anche in Italia si possono fare le opere pubbliche», afferma oggi a Roma il sindaco Occhiuto. «La città sta cambiando contro il disfattismo e la burocrazia», prosegue, «l’opera di Calatrava si affianca ai 27 bocs art per le residenze degli artisti a Cosenza, alla bonifica dell’area a rischio occupata dal campo rom, al progetto di navigabilità del fiume, ai percorsi pedonali per vivere gli spazi aperti». Ora gli occhi sono puntati sull’inaugurazione del 26, che si gioca tutta sulla meraviglia: «Il ponte è un simbolo forte che fa subito scattare la fantasia. È bianco e sospeso, riempie il vuoto con un’eleganza da ballerina», dice Valerio Festi, spiegando che nell’inaugurazione «il ponte suonerà e farà risuonare la valle, così come la fantasia della gente. Il pianista nel vuoto eseguirà musiche di Alfonso Rendano, il cosentino che inventò il terzo pedale del pianoforte».
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