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Amo la mia terra, anche se devo ammettere che, forse, la nazione si è dimenticata di noi, o forse noi non siamo in grado di far riecheggiare la nostra voce: le uniche volte che si ricordano di noi è, quando la mafia agisce. Cosi mi preparo al prossimo anno, quando finito il liceo, prenderò le valigie e con qualche lacrima e una marea di ricordi, partirò per proseguire i miei studi fuori. Non lascerò il Sud per dimenticarlo, piuttosto per comprenderlo (…). Il mio sogno è di tornare un giorno, vorrei cambiare il sistema e vorrei cambiare il Sud, perché amo ed odio questa terra allo stesso modo. E partendo via, lo devo ammettere, la paura mi assale, la tristezza mi devasta (…). Il mio sogno è di tornare un giorno, vorrei cambiare il sistema e vorrei cambiare il Sud, perché amo ed odio questa terra allo stesso modo. E partendo via, lo devo ammettere, la paura mi assale, la tristezza mi devasta (…).
Luigi Spadafora, 18 anni, iscritto all’ultimo anno del liceo “Telesio” e volontario della Croce Rossa, dopo il diploma lascerà la Calabria per studiare fuori. Nell’intervento scritto per la rubrica “Post Millennials” e pubblicato nell’edizione di venerdì 8 dicembre – in alto pubblichiamo alcuni stralci – spiega però che il suo progetto è partire per tornare.
Partire quindi per comprendere meglio il suo Sud, da una diversa prospettiva. E tornare per aiutare la sua terra a riscattarsi.
SCOPRI I CONTENUTI DELL’INIZIATIVA “LA CALABRIA RACCONTATA DAI POST MILLENNIALS”
È possibile leggere l’intervento integrale di Luigi acquistando una copia dell’edizione di venerdì scorso dallo store digitale del Quotidiano del Sud, edizione Calabria.
Il nuovo appuntamento con la rubrica, invece, è per domani 15 dicembre. I nostri lettori “post millennials” (LEGGI I DETTAGLI DELL’INIZIATIVA) continueranno a confrontarsi sul tema “partire o restare in Calabria?”. È possibile mandare il proprio contributo alla mail mf.fortunato@quotidianodelsud.it
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