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Questo pomeriggio (ore 18.30), presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, si terrà il secondo appuntamento della rassegna culturale Aperinchiostro.


Questo pomeriggio, lunedì 8 luglio (ore 18.30), presso il Museo dei Brettii e degli Enotri di Cosenza, si terrà il secondo appuntamento della rassegna culturale Aperinchiostro, ideata dalla consigliera delegata alla cultura del Comune di Cosenza, Antonietta Cozza. Questa edizione promette di coinvolgere e affascinare il pubblico con un evento che unisce letteratura e musica in un contesto suggestivo e ricco di storia. Aperinchiostro non è solo un’occasione per conoscere nuovi romanzi, ma rappresenta anche un’opportunità per immergersi in una serata di cultura e intrattenimento, arricchita da riflessioni profonde e condivisione di esperienze artistiche.

Protagonista di questa serata sarà “La fortuna del Greco”, edito da Rubbettino, romanzo d’esordio di Vincenzo Reale (insegnante di lingua italiana per stranieri e autore di racconti e libretti d’opera). La presentazione del libro sarà curata dallo scrittore Antonio Pagliuso, mentre le incursioni musicali di Manuel Sottile creeranno un’atmosfera avvolgente. A moderare l’incontro sarà Antonella Falco, direttore artistico di Aperinchiostro, che ha descritto il romanzo come una narrazione ricca di significato.

APERINCHIOSTRO: LIBRO “LA FORTUNA DEL GRECO”

Il romanzo di Reale trae il suo titolo dalla parola “fortuna”, derivante dal latino “fors” e collegata a “ferre” che significa “portare”. La “fortuna”, quindi, è ciò che porta la sorte. “La fortuna del Greco” racconta infatti la storia di un uomo, Antonio il Greco, nonno dell’autore, che riesce a sopravvivere alle avversità del destino: dalle difficoltà della fame e dell’emigrazione, al bombardamento di Napoli del 3 settembre 1943, fino agli scontri della Seconda Guerra Mondiale e alle faide paesane.

Il romanzo, pur essendo radicato in una storia familiare, tratta temi universali in cui chiunque può riconoscersi. La narrazione, arricchita dalla forza immaginativa delle parole, si dipana attraverso piani temporali diversi, non seguendo un ordine cronologico lineare ma procedendo per salti, come avviene nella memoria.

Antonio il Greco, così chiamato per la somiglianza con uno dei Bronzi di Riace, è un personaggio intriso di tenacia, fatalismo e dignità. La sua vita, che attraversa quasi un secolo di storia italiana, si trasforma in un racconto mitico e ancestrale, ricco di credenze popolari e di una dimensione magica che richiama alla mente le atmosfere di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez. Carafa Nuova, il paese immaginario descritto nel romanzo, diventa un microcosmo arcano e isolato, dove la linea tra vivi e morti è sfumata e dove superstizioni e magia si intrecciano con la religione ufficiale.

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