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Sacco, Bozzo e Kostner durante la presentazione del libro

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CERISANO (COSENZA) – A Palazzo Sersale a Cerisano, si è tenuta la presentazione del libro “Come l’araba fenice – Rinascere dopo il Covid-19” del maestro orafo Gerardo Sacco e del giornalista Francesco Kostner. Un evento inserito nel cartellone della ventisettesima edizione del Festival delle Serre di Cerisano che, nel rispetto delle regole anticontagio Covid-19, ha conquistato una folta platea che tra incanto e meraviglia ha riservato grandi applausi all’«orafo delle dive». Il ricavato della vendita dei libri andrà alla Federazione italiana fibrosi cistica e alla LILT.

L’appuntamento si è aperto con l’intervento del professor Mario Bozzo, il quale ha fatto un excursus del percorso artistico del maestro orafo Gerardo Sacco ed ha ricordato interessanti aneddoti della sua carriera, dando lettura di alcuni passaggi del libro: «Gerardo dice in un passaggio che la sua capacità inventiva la mette al servizio della storia calabrese che ha studiato; dell’archeologia di cui è diventato esperto; dei beni culturali di cui col tempo, attraverso la ricerca, è arrivato ad essere uno dei conoscitori più attenti. Quindi, ha costruito le sue creazioni sulla storia, sulle tradizioni della Calabria, sui beni culturali e sui prodotti del territorio (pensate al peperoncino di Diamante). Gerardo è un grande di cui tutti siamo fieri».

Dopodiché, il maestro orafo ha raccontato un curioso episodio sulla sua nipotina che Francesco Kostner ha pensato di inserire nel libro regalando una fragorosa risata agli spettatori. Il giornalista ha ricordato che «c’è anche molto di mio nel libro. C’è una lettura dei tanti problemi della società: si parla di ambiente, di diritti civili, ecc. Gerardo mi aiuta a riflettere su queste cose». Poi, ha aggiunto che per la sua energia, gli 81 anni sono semplicemente un numero. Inoltre, l’orafo crotonese si è soffermato sull’imitazione delle sue creazioni ed ha anticipato che realizzerà «una linea “Gerardo Sacco copia Gerardo Sacco”, voglio vedere se sono più bravo io o loro».

Dopodiché, Luigi Bilotto ha ricordato le creazioni ispirate alla tradizione orafa della Magna Graecia e dell’etnia Arbëreshë. Nel corso dell’evento, sono state presentate solo cinque parure di cui si parla nel libro delle linee “Rinascita”, “Stil novo” e “Modigliani”, concepite e realizzate dal maestro durante il periodo del lockdown.

Il maestro Sacco ha riservato un commosso ricordo alla sua adorata moglie ed ha rivelato di essersi rifugiato nel suo lavoro, infatti «la Gerardo Sacco non ha conosciuto la cassa integrazione. A fine settembre, a Roma, dopo quello di Via Margutta, sarà aperto un nuovo punto vendita a piazza Cola di Rienzo».

Infine, l’orafo crotonese ha spiegato come preparare il suo “piatto della Rinascita”; piatto che lo chef Alfonso Iaccarino, titolare del “Don Alfonso”, ha inserito nel suo menu.

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