Giulio Vita
4 minuti per la letturaCOSENZA – «Non c’è solo il decreto Sicurezza, la chiusura dei porti o la messa in discussione del modello degli Sprar. Nel Paese sembra che si stia cercando di smantellare l’idea dell’accoglienza». E’ quanto sostiene Giulio Vita, animatore del festival di cinema della Guarimba. Quest’ultima è una parola degli indios venezuelani e significa “porto sicuro”.
Vita che è nato e vissuto a Caracas da genitori originari di Amantea, la Calabria non se l’è mai tolta dalla testa, certamente condizionato dai racconti nostalgici del nonno che ne parlava come una sorta di Terra Promessa. Appena tornato in Calabria nel 2012, dopo aver conosciuto sulla sua pelle il volto più duro del regime chavista, Vita ha pensato subito di dedicarsi agli immigrati.
«Mi è venuto naturale pensando a mio nonno che a soli 17 anni, senza conoscere lo spagnolo e le culture e le tradizioni venezuelane, si è imbarcato alla ricerca di un futuro. Io invece sono voluto ritornare ad Amantea per fare qualcosa per la mia gente». L’idea è quella di utilizzare la cultura come forma di integrazione, di scambio e conoscenza di costumi, tradizioni, attitudini. In particolare il cinema, inteso come atto sociale.
Vita quindi ha organizzato “La Guarimba International Film Festival” una residenza ad Amantea alla quale partecipano, accolti nelle case dei residenti locali, attori e registi di ogni parte del mondo e insieme ai film è prevista anche la realizzazione di murales e altre opere d’arte a cura di rifugiati. Naturalmente l’idea è quella di diffondere alcuni concetti attraverso film fruibili, quindi nè cinepanettoni nè pippotti alla Corazzata Potëmkin. Ma film che parlano di gente normale, che fa cose normali, ma dal punto di vista di chi è ospite in una terra straniera. Il meccanismo del festival ha avuto talmente successo che Vita ha pensato di portarlo in giro per la Calabria con la sua idea di “CinemAmbulante”.
L’opportunità gli viene offerta da un bando del Mibact dal titolo Migrarti. “L’obiettivo è contribuire alla diffusione delle culture di provenienza degli immigrati residenti in Italia, per lo sviluppo della reciproca conoscenza, del dialogo interculturale e dell’inclusione sociale”. Recitava così, sul sito del ministero dei Beni culturali, il bando della terza edizione di MigrArti, quella del 2018. La quarta non ci sarà: il progetto è stato cancellato dal ministro grillino Alberto Bonisoli. Senza troppe spiegazioni. «Il governo ha altre priorità», si è sentito dire Paolo Masini, ideatore del bando che oggi dice di sentirsi vittima della «narrazione della paura del nuovo Governo giallo-verde». Eppure questo bando aveva riscosso un enorme successo e La Guarimba aveva partecipato, vincendo tutte e tre le edizioni espletate, con il suo progetto di portare il cinema alla gente.
«Storie di integrazione – racconta Vita – una mostra di cinema, un serie di murales e una residenza cinematografica per registi internazionali e rifugiati. Il progetto ha messo in rete una Calabria che non sempre esce sui giornali nazionali: onesta e anti-mafia, accogliente e con voglia di fare gioco di squadra. Quella stessa Calabria di Mimmo Lucano – dice Vita – che non si rassegna all’odio come modello di Paese. Il bando ha promosso realtà in tutto il territorio nazionale, dimostrando che una Italia aperta e accogliente esiste e può arricchirci come società, in termini culturali ed economici. I risultati con le cifre esistono ma non sono stati neanche presi in considerazione. Sarebbe bello vedere più politica e meno tifoseria, con decisioni valutate in base al merito delle persone e dei risultati dei progetti e non dai partiti che rappresentano».
Un vero peccato perchè grazie a questi finanziamenti si sono potuti realizzare progetti come il grande drive in nel giardino del Castello Svevo di Cosenza oppure il murales a Rocca Bernarda, dove c’è uno Sprar, realizzato dall’artista venezuelana Sara Prateri. Ma quelli della Guarimba non si sono rassegnati. Hanno prima chiesto alla Regione Calabria di finanziare il loro CinemAmbulante, ma si sono sentiti rispondere che già godevano dei fondi per realizzare il festival di Amantea. Per cui una duplicazione di finanziamento non sarebbe possibile. Nemmeno questo ostacolo però li ha fermati.
I soci hanno deciso che CinemAmbulante si farà anche senza fondi pubblici. Le scimmie (il simbolo dell’associazione) andranno lo stesso in giro per la Calabria dal 14 al 21 giugno prossimi a portare la loro idea di cinema come gesto sociale.
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