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Gli uffici dell'Unical

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RENDE (COSENZA) – La Nasa è pronta a cofinanziare con un contributo di 60 milioni di dollari la costruzione e messa in orbita di Thor, il satellite progettato dai fisici dell’Università della Calabria per studiare i meccanismi di funzionamento del sistema solare.

Ora tutto dipenderà dalla decisione finale dell’Esa (Agenzia spaziale europea) che a novembre deciderà quale programma di ricerca approvare tra i tre rimasti in “gara”, dopo due selezioni alle quali hanno preso parte 24 concorrenti. Thor (acronimo di Turbulent Heating ObserveR) da due anni è sotto valutazione da parte dell’Esa, insieme alle proposte concorrenti Ariel e Xipe. Una sfida molto dura, dal risultato per nulla scontato, ma l’endorsement che è arrivato all’Unical dalla Nasa è senza dubbio prestigioso.

Nel progetto Thor l’Unical è partner insieme ad altre strutture di ricerca europee e concorre per un finanziamento complessivo di 500 milioni di euro. «Abbiamo lavorato giorno e notte per proiettarci oltre l’entusiasmo che un progetto di questo livello indubbiamente regala – commenta Francesco Valentini, uno dei responsabili scientifici del progetto – consapevoli che sarebbe stato necessario risultare convincenti sulla fattibilità concreta della missione. Per parte nostra siamo convinti di esserci impegnati al massimo fornendo ogni elemento utile per la decisione finale a chi avrà la responsabilità di questo non facile compito».

Il satellite che verrà finanziato dall’Esa sarà lanciato nello spazio nel 2025. Il progetto Thor si concentra soprattutto sulla fisica del sole e sul vento solare, quel flusso di particelle ionizzate che viene espulso dal sole.

«Durante la sua espansione turbolenta – spiegano i fisici dell’Unical – il vento solare trasporta e modifica in maniera estremamente complessa campi magnetici e flussi di particelle che hanno origine nel sole. L’interazione fra il vento solare ed il campo magnetico dei pianeti che esso incontra lungo il suo cammino dà vita ad una struttura magnetica, detta magnetosfera, che scherma i pianeti dai flussi di particelle cariche altamente energetiche provenienti dal sole, e reagisce alle fluttuazioni magnetiche causando fenomeni quali tempeste magnetiche ed aurore boreali. Tali fenomeni fisici sono studiati nell’ambito del cosiddetto space weather (meteorologia spaziale), e sono ritenuti responsabili di importanti conseguenze sul clima, sulla vita e sulle attività umane». Molti aspetti però della complessa dinamica del vento solare sono ancora poco conosciuti: Thor potrebbe fornire le risposte che mancano.

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