Diouf insieme al dirigente Brunetti e all'allenatore Prantera
1 minuto per la letturaPartito dal Senegal, quando è arrivato si è fatto notare per la sua bravura col pallone. Il suo allenatore: «Il calcio ha contribuito a riscattare il suo difficile passato»
MIRTO CROSIA (COSENZA) – È una storia a lieto fine quella di Seydou Diouf, partito dal Senegal sognando un futuro migliore in Italia e che mai avrebbe immaginato di diventare la punta di diamante di una squadra di calcio proprio in quel paese che lo ha ospitato e messo subito a suo agio.
Scoperto per caso dall’allenatore Prantera e dal dirigente Brunetti, entrambi della società sportiva dilettantistica Polisportiva Mirto Crosia, militante in Prima categoria Gir. A, mentre giocava una partita di calcetto, il 29enne Diouf ha disputato un campionato a dir poco eccezionale contribuendo notevolmente al raggiungimento dei Playoff da parte della formazione biancoceleste traentina.
«Dopo aver notato quel ragazzo senegalese destreggiarsi con il pallone – racconta mister Prantera – è stato naturale coinvolgerlo nella nostra squadra e l’iniziale timidezza ha lasciato spazio ad un carattere determinato e ricco di sani principi. Sono felice – continua – che averlo accolto nella nostra squadra abbia contribuito a riscattare il suo difficile passato».
L’auspicio della società Polisportiva Mirto-Crosia è che il calcio sappia contribuire a superare le discriminazione che ancora e purtroppo continuano ad aleggiare nel mondo di questo sport. Esempi di sana e positiva integrazione, come ha dimostrato la storia di Seydou Diouf e della comunità mirtocrosiota, rappresentano momenti di sana educazione civica e rispetto verso il prossimo, e – nel caso specifico della Polisportiva Mirto Crosia – hanno contribuito notevolmente ai successi raggiunti dal squadra locale in questa stagione calcistica.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA