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Le polemiche impazzano sui social. Il promoter Scaglione si difende: «Nessuna prevendita, nessun contributo di denaro pubblico, abbiamo solo scoperto l’assenza del leader della band»

COSENZA – Il concertone, unico nel centro sud, della mitica band scozzese dei Simple Minds a Cosenza? Sembrava la notizia del giorno; tutto pronto, tutto organizzato: una data ben precisa, il 3 ottobre prossimo; l’orario stabilito, le 21. La prevendita già in fase di “lancio” con tanto di brochure, manifesti ecc; il tam tam mediatico sui social e sulla rete. Insomma sembrava davvero tutto in regola per recarsi allo stadio San Vito-Marulla di Cosenza e godersi uno spettacolo atteso da migliaia di fans.

Sembrava, infatti. Giustappunto il tempo di annunciarlo che ecco arrivare l’annullamento da parte dell’organizzazione, nello specifico da Andrea Scaglione management. Il motivo? Lo spiega lo stesso organizzatore, alle prime ore di ieri mattina, sul suo profilo facebook: «Il concerto della famosa band previsto per il prossimo 3 ottobre a Cosenza verrà annullato per più motivi tra cui quello principale per l’assenza del proprio leader. Inoltre, visto e considerato il poco tempo a disposizione per la promozione e naturalmente per la buona riuscita dell’evento ho riflettuto e ritenuto opportuno fare così evitando equivoci disagi e malintesi per cui chiedo scusa a tutti».

L’assenza del proprio leader? Del grande Jim Kerr? Possibile sia questa una delle motivazioni principali per cui l’organizzazione, al di là del poco tempo, annulla un concerto annunciato per di più in pompa magna qualche ora prima? C’è da rimanere disorientati, quantomeno. «Un peccato», i primi commenti, passata la sbornia della sera prima. Altri, sempre sui social, invece sono molto adirati: «Questa è Cosenza, questi sono gli organizzatori che si improvvisano». Sarcastica la battuta di una ragazza: «A questo punto avrebbero potuto annunciare pure gli U2». Ed un’altra ancora. «A Capodanno in piazza prevista Lady Gaga». Ironia di sorta a parte, resta davvero il malcontento e quella specie di illusione provata. Addirittura le locandine, i punti prevendita e quel marchio così famoso della band in primo piano aveva oggettivamente fatto sognare una città ed i fans di chi in quella musica e con quelle canzoni è cresciuto. Oltre 35 anni di concerti e successi internazionali non sono per nulla scontati. Ed invece ecco la veloce retromarcia, nulla, il concerto non s’ha da fare.

Lo stesso Scaglione ha spiegato ulteriormente la sua buona fede: «Ho il contratto sul pc, pronto anche a renderlo pubblico – dice Andrea Scaglione – preciso che questo concerto lo avremmo fatto con le nostre forze e risorse e senza alcun aiuto e sostegno di denaro pubblico. Ci era stato chiesto di organizzare il concerto di questa famosa band e naturalmente la cosa mi sembrava appetibile ma allo stesso modo difficile e rischiosa visti e considerati i tempi ed i pochi giorni alla data dell’evento. Abbiamo ritenuto opportuno dare immediatamente l’annuncio della data appunto per iniziare a pubblicizzarla: preciso, se ve ne fosse bisogno, che non abbiamo stampato ne tanto meno emesso biglietti in prevendita, quindi non capisco e non condivido tale allarmismo e cosa si possa muovere nei confronti della mia persona e sulla totale limpidezza con la quale successivamente e tempestivamente ho affrontato e risolto il problema. Detto questo abbiamo iniziato il famoso iter contrattuale e naturalmente chiesto le dovute e necessarie informazioni e credenziali sulla band. Alla mia precisa richiesta di chi fossero i componenti della band (premetto che conosco bene tutti i componenti e la loro storia musicale) capisco che ne mancano tre tra cui il vero e storico leader del gruppo. Ci siamo resi conto in quel momento che ci stavano per vendere una fiammante e luccicante Ferrari senza il motore. In questa mia piccola disavventura voglio precisare ed esternare una volta per tutte che anche in Calabria ci sono seri promoter che lavorano in maniera professionale ed impeccabile,da Reggio Calabria fino a Vibo Valentia cosi come a Soverato a Cariati ed infine a Crotone, altri fanno i finti profeti che in passato hanno usufruito non solo di soldi pubblici…».

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