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PolMeeting 2024: Cosenza ha ospitato l’undicesima edizione del prestigioso evento nazionale dedicato all’alta formazione specialistica della Polizia Locale e della Pubblica Amministrazione.


COSENZA – Cosenza ha ospitato l’undicesima edizione di PolMeeting, il prestigioso evento nazionale dedicato all’alta formazione specialistica della Polizia Locale e della Pubblica Amministrazione. Nelle giornate del 16 e 17 ottobre, più di mille comandanti e agenti provenienti da ogni angolo d’Italia si sono riuniti nella suggestiva cornice del Castello Svevo, partecipando a un ricco programma di workshop, panel e seminari. L’iniziativa, nata 11 anni fa da un’idea di laBconsulenze e organizzata da Lob&Partners, ha consolidato la sua posizione come appuntamento di riferimento per il settore.

POLMEETING 2024: I SEMINARI

Quest’anno, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di approfondire temi cruciali come le novità del Codice della Strada, la polizia ambientale, la polizia amministrativa, la sicurezza urbana, la privacy e la gestione della documentazione digitale.

Tra i temi più dibattuti: la dematerializzazione e conservazione dei documenti, le normative sulla polizia edilizia, il whistleblowing e le segnalazioni anonime di abusi, così come la contraffazione e i controlli sulle attività economiche alla luce del D. Lgs. n. 103/2024. Di particolare interesse è stata la discussione sulle misure adottate per il controllo del trasporto dei rifiuti e il coinvolgimento della comunità nella lotta contro l’abbandono illegale di materiali. Altrettanto rilevanti sono state le analisi legali legate alla transizione digitale e ai rischi connessi alla conservazione dei documenti digitali. Questo approccio multidisciplinare ha garantito ai partecipanti una visione a 360 gradi delle nuove sfide operative e normative.

NORMATIVA SULLA PRIVACY

In un’epoca in cui la protezione dei dati personali è al centro delle politiche pubbliche, le forze di polizia devono rispettare norme sempre più stringenti in materia di privacy, garantendo trasparenza e tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, elementi essenziali in una democrazia. Nella nostra intervista, Massimiliano Mancini, direttore della rivista Ethica Societas, ha approfondito questi temi spiegando come le nuove normative impattino sull’attività delle forze dell’ordine. Mancini ha evidenziato la netta distinzione tra le normative europee, come il GDPR, e quelle nazionali, specificamente applicabili alla prevenzione dei reati e alla sicurezza pubblica.

NORMATIVA EUROPEA E NORMATIVA NAZIONALE

«Tutte le attività di polizia – ha sottolineato Mancini- dal 2016 sono interessate dal rispetto delle norme sulla protezione dei dati perché non c’è democrazia e libertà. Si applicano tuttavia due diverse norme. La normativa europea introdotta con il Reg. UE 2016/679 GDPR è immediatamente esecutiva in tutti gli Stati membri dell’UE e non può essere derogata o modificata da alcuna legge nazionale, si applica a tutti i trattamenti amministrativi, quindi all’attività di polizia stradale, di polizia amministrativa in genere com’é il controllo delle attività commerciali, edilizie e ambientali che non abbiano rilevanza penale, i controlli socioanagrafici. La normativa nazionale di cui al d. lgs. 51/2018 che costituisce il recepimento della c.d. “direttiva polizia” dir. UE 2016/680 si applica ai trattamenti per finalità di prevenzione dei reati, di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza».

«In entrambi i casi – ha precisato Mancini – i cittadini hanno diritti e ciò vale soprattutto per la videosorveglianza, troppo spesso gestita in maniera illegale, pensiamo ad esempio che anche per l’impiego dei sistemi di rilevamento della velocità (autovelox, telelaser), di controllo delle aree ZTL/AP, della revisione e della copertura assicurativa o del passaggio con il semaforo rosso o per la repressione degli abbandoni di rifiuti, con le fototrappole o i droni, non si può derogare dalle informative da dare ai cittadini e dall’esercizio dei loro diritti, dalla valutazione d’impatto, dalle informative complete e dalle tabelle “Area videosorvegliata” con tutte le informazioni essenziale da apporre prima dell’ingresso nell’area ripresa».

«Se si crede che i fini giustifichino i mezzi piuttosto i mezzi qualificano i fini perché lo Stato non può farsi canaglia per reprimere le canaglie ma, piuttosto, il potere pubblico deve dare esempio di legalità e rispetto delle leggi altrimenti è solo un modo per depredare i cittadini», ha concluso il direttore di Ethica Societas.

QUALI SONO I PRINCIPALI DIRITTI CHE I CITTADINI DEVONO CONOSCERE IN RELAZIONE ALLA PROTEZIONE DEI DATI?

Massimiliano Mancini ha evidenziato che «Qualsiasi trattamento del quale i cittadini non siano informati prima e dettagliatamente è illecito, a meno che ciò non avvenga come atto di indagine previa delega del giudice. Quindi, i cittadini devono sapere e se non sono informati o non lo sono correttamente devono proporre ricorso al Garante, procedura molto semplice accessibile online sul sito del Garante».

«Nel concreto le amministrazioni devono: avere un’area facilmente accessibile sulla home page del proprio sito internet, che contenga l’indicazione dei trattamenti svolti, i dati di contatto del DPO -figura di vigilanza e garanzia obbligatoria per tutti gli enti pubblici- tutte le informative complete per tutti i trattamenti, indicare le modalità e fornire le procedure per esercitare i propri diritti in maniera sempre gratuita (esistenza di un trattamento anche sanzionatorio, copia dei propri dati, cancellazione). Si deve sempre indicare a chi e perché sono trasferiti i nostri dati e quali, fossero anche altre forze di polizia».

QUALI SONO LE CHE LE FORZE DI POLIZIA DEVONO RISPETTARE IN MATERIA DI VIDEOSORVEGLIANZA?

La sorveglianza digitale e l’uso crescente di strumenti tecnologici da parte delle forze di polizia sollevano questioni cruciali per la tutela della privacy dei cittadini. Mancini richiama l’attenzione sull’importanza del rispetto delle normative in materia di videosorveglianza, precisando che innanzitutto bisogna «apporre sempre il cartello con tutte le informazioni previste dalle norme (Linee guida EDPB 3/2019) prima di qualsiasi area videosorvegliata anche con dispositivi mobili (fototrappole, autovelox. ecc.), rendere disponibile l’informativa completa con tute le informazioni obbligatorie (art. 13 e 14 GDPR) anche quando si notifica un atto inclusi i verbali. Se si violano i diritti dei cittadini non solo l’atto è nullo e quindi anche la sanzione (art. 2-decies d. lgs. 196/2003 Codice privacy) ma scatta anche la sanzione del Garante a carico dell’ente (art. 83 DPR) e il diritto del cittadino ad essere risarcito (art. 82 GDPR)».

DEMATERIALIZZAZIONE E CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

Abbiamo intervistato Fabrizio Loizzo, avvocato cassazionista, per approfondire le implicazioni legali della dematerializzazione dei documenti per le forze di polizia e le Pubbliche amministrazioni. Loizzo ha sottolineato che la dematerializzazione è una strada obbligata, ma senza un’adeguata preparazione si rischia di compromettere la legalità degli atti digitali e la sicurezza dei dati.

QUALI SONO LE IMPLICAZIONI LEGALI DELLA DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI PER LE FORZE DI POLIZIA?

Fabrizio Loizzo ha precisato che: «Il processo di dematerializzazione e conservazione digitale dei documenti è un tema cruciale per le Pubbliche amministrazioni, i comandi di polizia e gli avvocati che operano nel sistema giuridico. Con la transizione al processo penale e civile telematico, è essenziale che tutti gli operatori conoscano le regole di gestione e conservazione dei documenti digitali. C’è il rischio concreto di perdere la validità legale degli atti se non si adottano pratiche corrette. Per esempio, oggi una raccomandata può essere sostituita da una PEC o da un deposito telematico con specifiche caratteristiche, ma è fondamentale garantire che tali atti abbiano valore legale».

COME POSSONO LE ISTITUZIONI GARANTIRE LA VALIDITÀ LEGALE DEI DOCUMENTI DIGITALI?

«Le istituzioni – ha spiegato l’avvocato Loizzo – devono affidarsi a società esperte di cybersecurity, oltre a formare personale interno qualificato che possa scegliere con competenza consulenti e partner affidabili. È altrettanto importante prevedere figure specifiche, come il responsabile della conservazione dei documenti digitali, spesso assente nelle Pubbliche amministrazioni, ma previsto dalla legge per assicurare la corretta gestione e validità degli archivi digitali».

QUALI SVILUPPI NORMATIVI E GIURISPRUDENZIALI SONO PREVISTI PER AFFRONTARE LE SFIDE FUTURE DI SICUREZZA E PRIVACY?

«Gli investimenti del PNRR non bastano. Serve un impegno significativo nella formazione del personale delle Pubbliche amministrazioni, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza nella digitalizzazione e nella tutela della privacy. La sicurezza digitale e la gestione corretta dei dati richiedono non solo risorse tecnologiche, ma soprattutto investimenti nelle risorse umane, senza i quali le sfide del futuro rimarranno irrisolte», ha specificato l’avvocato cassazionista Fabrizio Loizzo.

POLIZIA AMBIENTALE: LA LOTTA CONTRO L’ABBANDONO DEI RIFIUTI

La comandante della Polizia Locale di Saviano, Giuseppina Starace, ha illustrato nella nostra intervista l’efficace strategia messa in atto per combattere l’abbandono dei rifiuti, puntando su un forte coinvolgimento della comunità: «Negli ultimi quattro mesi, grazie alla collaborazione con la Prefettura, abbiamo potuto assumere personale a tempo determinato per intensificare i controlli mirati. Abbiamo individuato zone critiche e stabilito percorsi di monitoraggio, potendo così prevenire l’abbandono di rifiuti. Inoltre, il supporto delle associazioni locali ci ha permesso di agire con prontezza ogni volta che si presentava il problema».

Starace ha anche raccontato un esempio concreto di successo nella gestione dei rifiuti, ottenuto grazie ai controlli rafforzati: «Abbiamo sequestrato rifiuti abbandonati su un terreno e, in un altro caso, sequestrato dei volantini, probabilmente abbandonati da chi aveva il compito di distribuirli. Siamo riusciti anche a fermare una combustione illecita di rifiuti, che avrebbe contribuito all’inquinamento atmosferico, sanzionando i responsabili». Queste operazioni dimostrano che, con una collaborazione sinergica tra autorità e comunità, è possibile intervenire in modo rapido ed efficace per proteggere l’ambiente.

POLMEETING 2024: I RELATORI

Tra i relatori di spicco del PolMeeting 2024, si sono distinti accademici provenienti dalle più prestigiose università italiane, come La Sapienza di Roma, la Federico II di Napoli, l’Università di Roma 3 e l’Università della Calabria. Inoltre, la manifestazione ha accolto rappresentanti di tre ordini professionali – ingegneri, avvocati e commercialisti – che hanno riconosciuto crediti formativi ai propri iscritti.

POLMEETING 2024: I PANEL

Accanto alle attività formative, lo spazio espositivo del Castello Svevo ha ospitato stand dedicati a soluzioni innovative e servizi specialistici, pensati per migliorare l’efficacia operativa delle forze di polizia e degli enti locali.

POLMEETING 2024: CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO POL24

Un momento particolarmente emozionante è stato la cerimonia di consegna del premio POL24, che ogni anno riconosce le eccellenze nel settore. Quest’anno, il riconoscimento è andato ai comandi di Verona, Faenza, Monza, Rieti e Scalea, e all’agente della Polizia Provinciale di Cosenza Maurizio Tarantino.

POLSCHOOL

L’evento ha coinvolto anche le nuove generazioni. Il progetto PolSchool ha portato oltre 200 studenti, tra cui quelli del Liceo Classico Bernardino Telesio e dell’Istituto Superiore Da Vinci-Nitti di Cosenza, a confrontarsi con temi fondamentali come la sicurezza stradale e la cyber sicurezza.

POLMEETING 2024: PROSSIMI PROGETTI

Luigi Bruno, AD di Imperium Holding, ha espresso grande soddisfazione per l’esito dell’evento: «Dal meeting di Cosenza è emerso con chiarezza quanto sia importante proporre alta formazione specialistica. Un aggiornamento che deve essere qualificato, svolto in maniera continuativa su tutto il territorio nazionale e deve coinvolgere professionisti e formatori di grande prestigio come quelli di PolMeeting». Bruno ha inoltre annunciato l’intenzione di replicare iniziative come PolDay e PolSchool in altre città italiane nei prossimi mesi, fino alla dodicesima edizione di PolMeeting.

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Denise Ubbriaco

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