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La folla presente alla Villa Vecchia di Cosenza per il Wine district

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C’ERA il pubblico delle grandi occasioni alla Villa Vecchia di Cosenza per suggellare il successo conclamato del Cosenza Wine District che, dopo la grande performance in termini di partecipazione della prima edizione, ha confermato di essere il modello di evento esperienziale capace di promuovere e valorizzare i vitigni calabresi e il mondo produttivo vitivinicolo regionale. Lo dicono i numeri: oltre quattromila mila presenze nell’arco della serata conclusiva nel cuore del centro storico di Cosenza, il sold out per la degustazione dedicata alla Dop Terre di Cosenza, guidata dal giornalista Luciano Pignataro, celebrata nella splendida Dimora storica della Giostra Vecchia Palazzo Grisolia 1809 grazie all’accoglienza della famiglia Lorenzon e la sinergia con il Consorzio guidato da Demetrio Stancati, e le ampie partecipazioni del pubblico ai quattro i appuntamenti itineranti nei locali della città, affidati ai wine comunicator calabresi Claudia Maremonti, Cristina Raffaele, Guglielmo Gigliotti e Kevin Alberto Galioto che hanno generato curiosità e narrazione intelligente delle cantine regionali con una intensa interazione tra pubblico e operatori del mondo vitivinicolo.

L’evento organizzato da Feed It e Saturnalia aps, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Cosenza e della Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e inserito nel panel di eventi di Calabria Straordinaria, ha saputo non tradire le attese del pubblico e degli operatori entrambi soddisfatti della macchina organizzativa messa in piedi per valorizzare il mondo enologico calabrese e creare l’ambiente giusto per mettere in connessione le arti di strada, il food di qualità, i consumatori, i produttori in un contenitore innovativo, ispirato ai grandi eventi del vino, che ha saputo realizzare il mix giusto per diventare un momento di promozione non solo della viticoltura, ma anche di racconto dei vitigni autoctoni e dei territori che vogliono fare dell’enoturismo una leva di sviluppo economico sostenibile e possibile per coniugare cultura, storia, tradizione, innovazione.

«Quando un’idea risulta vincente, come quella che hanno avuto i giovani organizzatori del Cosenza Wine district, l’Amministrazione comunale non può restare indifferente – ha sostenuto il sindaco di Cosenza, Franz Caruso – ed è per questa ragione che siamo stati favorevoli a concedere la nostra partnership, anche perché siamo certi che, continuando di questo passo, la manifestazione potrà esercitare, nell’immediato futuro, un potere attrattivo nei confronti di quelle forme di turismo esperienziale che, partendo da un percorso di valorizzazione dei prodotti del comparto enologico, potranno favorire quei flussi interessati anche alla conoscenza della città di Cosenza, della sua storia, delle sue bellezze e del suo patrimonio artistico e culturale».

A salutare sia la marterclass con Pignataro che l’evento in Villa Vecchia c’era l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo. «Credo che questa sia l’ennesima occasione attraverso la quale possiamo raccontare quanto di meglio possibile sui vitigni e i vini calabresi. Stiamo lavorando ad una azione di promozione che dovrà spingere i nostri produttori – che in questi anni sono cresciuti in termini di qualità avendo questa unica ambizione – per fare in modo che attraverso manifestazioni che coinvolgono migliaia di persone si possa costruire un sistema di consapevolezza diffuso sul territorio e che possa poi, attraverso l’unica ambizione che deve essere quella della qualità, costruire un nuovo modello di sviluppo che coinvolga il vino – che può essere un elemento guida – insieme al prodotto territorio».

Esprime soddisfazione per la riuscita dell’evento anche Antonio Castellano di Feed It, project manager del Cosenza Wine District. «Aver replicato il successo dello scorso anno con un grande progetto di promozione territoriale, in una Cosenza Vecchia che torna ad animarsi, coinvolgendo decine di realtà locali e tanti giovani imprenditori in una macchina organizzativa che ha funzionato alla perfezione, è davvero un grande orgoglio».

«Possiamo dire concretamente di aver compiuto la mission che ci eravamo prefissati – ha dichiarato Christian Russo di Saturnalia – Realizzare una grande festa che fosse un momento di socializzazione ma al tempo stesso un’occasione per consolidare una grande consapevolezza attorno alla qualità del vino calabrese e più in generale dei prodotti della nostra terra. Crediamo che il vino possa essere un ambasciatore straordinario per la Calabria e l’attenzione che i turisti e gli operatori della comunicazione stanno dando ai territori di produzione ne sono la conferma più lampante».

Dal Pollino allo Stretto oltre quaranta cantine dalle storiche aziende ai giovani vigneron che animano la rete regionale del vino, insieme ai consorzi Terre di Cosenza Dop e Cirò e Melissa, hanno deciso di aderire alla manifestazione che ora guarda già con rinnovato impegno alla prossima edizione avendo l’ambizione di voler diventare uno spazio consolidato per creare attenzione attorno all’enologia calabrese.

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