Aquilina Sergio, docente di Bioetica Pontificia Facoltà dell'Italia Meridionale
3 minuti per la letturaCOSENZA – In occasione della Giornata internazionale della donna, presso il Salone degli Specchi della Provincia di Cosenza, si è tenuto il convegno “Custodire l’umano: un impegno di tutti”.
Dopo i saluti di Ferdinando Nociti (presidente Provincia di Cosenza) e di Franz Caruso (sindaco di Cosenza), sono intervenute Carmela Mirabelli (presidente Ammi sezione di Cosenza), Elena Pistilli Scillone (presidente Fidapa Bpw Italy sezione di Cosenza) e Paola Ambrosio (presidente Cif Comunale Cosenza).
La professoressa Aquilina Sergio (docente di Bioetica Pontificia Facoltà dell’Italia Meridionale; Istituto Teologico Cosentino “Redemptoris Custos”; Docente di Filosofia della Religione- ISSR San Francesco di Sales Rende) ha affrontato il tema “La custodia dell’umano tra mercato del corpo e dignità: sfide del terzo millennio”.
L’incontro si è concluso con la relazione di Don Giacomo Tuoto (consulente ecclesiastico Cif Comunale di Cosenza). Il convegno è stato allietato da una performance artistica con la regia di Lia Calabria “Io sono Madre Terra” interpretata da “I Lunari”, da una riflessione di Paola Morano su “La donna nell’arte” e dalla poesia dell’ing. Maurizio Gimigliano.
Per saperne di più, abbiamo intervistato le presidenti delle associazioni coinvolte e la relatrice. Paola Ambrosio ci ha spiegato che «in occasione dell’8 marzo abbiamo ritenuto ricordare tutte le donne partendo dall’importanza del rispetto di sé stessi, degli altri e della propria Terra. Un compito che non si riduce solo al rispetto dell’ambiente ma che si estende a tutti gli ambiti della vita umana». Per la Festa delle Donne, la Fidapa BPW Italy di Cosenza ha puntato l’attenzione sull’importanza di custodire l’umano. In particolare, la presidente Elena Pistilli Scillone ha precisato che «custodire l’umano vuol dire custodire la vita, soprattutto la vita nascente che è la più indifesa e non ha voce. L’embrione urla nel silenzio del grembo materno: un urlo inascoltato che non ha diritti. La pace inizia là dove ci si impegna a custodire la vita più fragile e bisognosa di cure».
L’Ammi di Cosenza ha accolto l’invito a partecipare al convegno, proposto dal Cif sezione di Cosenza, per offrire il suo contributo sulle tematiche dell’ambiente; infatti, la presidente Carmela Mirabelli ha spiegato che il tema Ammi 2022 è “L’ambiente è un bene prezioso da salvaguardare: proteggere l’ambiente significa proteggere la nostra salute”. Gli argomenti affrontati nel corso del convegno sono di grande attualità e rilevanza e offrono numerosi spunti di riflessione.
Nella nostra intervista, la professoressa Aquilina Sergio ha sottolineato la necessità di far comprendere ai giovani che la persona deve essere intesa come valore: «Siamo portati a mercificare tutto. Spesso, siamo proiettati verso un agire scriteriato dal punto di vista etico».
Come definire il legame tra mercato del corpo e identità?
«Oggi, il corpo deve riacquistare il valore che ha sempre avuto, deve ritornare ad avere una sorta di sacralità».
Perché è importante questa tematica in occasione dell’8 marzo?
«È importante riflettere sulla custodia integrale dell’umano inteso come donna, uomo, giovane, anziano. Come persona. Vista la mia cultura di matrice cattolica, guardo alla persona in quanto essenza. Quindi, Imago Dei. L’economia deve essere uno strumento e la persona deve essere il fine dell’agire umano; non può essere intesa come mezzo».
Un messaggio da lanciare ai giovani?
«Dobbiamo far capire ai giovani che non hanno bisogno di omologarsi: sono esseri umani pensanti. Riprendendo Bauman, siamo di fronte ad una società buia, «liquida» in cui spesso l’individuo è solo perché ha perso quei legami che, fino a qualche tempo fa, erano più solidi. Oggi, assistiamo ad una sorta di disintegrazione dell’individuo. Noi siamo corpo e anima. Il corpo non è qualcosa di astratto, ma è concretezza, valore, sentimenti, passioni. Non dobbiamo pensare al corpo come qualcosa di sganciato dalla persona».
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