Il ministro Claudio De Vincenti
2 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – Il secondo giorno dell’iniziativa voluta dal presidente della giunta regionale Mario Oliverio “Cantiere Calabria”, in corso all’Unical di Rende, ha visto tra gli altri la presenza del ministro per la Coesione territoriale e il Sud Claudio De Vincenti.
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NELLA PRIMA GIORNATA DI CANTIERE CALABRIA
L’esponente del governo ha posto l’attenzione sull’istituzione della Zes (Zona economica speciale) in Calabria precisando che «la legge prevede una Zes per ogni porto ‘core’ che in Calabria è Gioia Tauro. Ora si tratta di costruire la Zes di Gioia Tauro, perché costituisca un punto di riferimento per tutta l’economia della regione».
Nello specifico «si tratta – ha aggiunto De Vincenti – di fare in modo che la Zes di Gioia Tauro costituisca il perno di un sistema di relazioni economiche funzionali, che aiutino tutta la regione, quindi anche le altre aree industriali, nonché tutto il mondo dell’agroalimentare calabrese e anche altre aree portuali. Il punto è che la Zes per la Calabria è quella sul porto ‘core’ e questo vale per tutte le regioni. L’importante è che, come per tutte le altre regioni, si inneschino meccanismi di sviluppo che coinvolgano tutto il territorio regionale».
Per quanto riguarda, invece, la crisi economica, De Vincenti puntualizza come «i segnali che abbiamo sono molto interessanti, in questo 2017 la Calabria sta accelerando nel ritmo di crescita, in particolare registriamo diecimila posti di lavoro in più rispetto al 2016 e l’andamento del Pil è coerente e sostiene la creazione di questi posti di lavoro».
Per quanto riguarda l’attività svolta dalla Regione «ha avviato i lavori per l’applicazione del Patto Calabria – ha aggiunto De Vincenti – e faremo anche su questo un punto per accelerare ulteriormente. La Calabria ha tutte le carte in regola per essere protagonista. Sappiamo essere la regione più colpita e martoriata dalla crisi economica, ma anche quella che sta mostrando grande capacità di reazione da tre anni a questa parte, e i dati lo dimostrano».
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