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Una mostra realizzata dai ragazzi delle associazioni Venti e Rigenerazione per dare risalto ai giovani talenti calabresi
COSENZA – Dalle arti antiche degli arazzi e della liuteria a quelle moderne della realtà aumentata, video mapping e light painting. Passando per la tela gigante dipinta interamente a penna bic con tre anni di lavorazione da Jeanfrancois Pugliese e che finora ha fatto il giro del mondo tra Bruxelles, Tokyo, Parigi.
Per tre giorni, dal 27 al 29 gennaio, il Castello Normanno Svevo di Cosenza ha ospitato l’evento “Arti&Mestieri 2.0”, una mostra realizzata dai ragazzi delle associazioni Venti e Rigenerazione per dare risalto ai giovani talenti calabresi.
Ogni area del Castello è stata invasa dalla creatività, con dipinti, illustrazioni, mostre fotografiche ed estratti da libri di giovani autori. Una sorta di mega officina dove i pittori avvolti nei loro camici da lavoro dipingevano, i fotografi scattavano attrezzati fotografico o tra i visitatori, i musicisti suonavano e accompagnavano i reading degli scrittori. In un connubio di arti differenti che ha favorito la contaminazione tra artisti di generazioni diverse, sia under 35 sia più “anziani”.
“Questa è stata la prima edizione, resa possibile anche dalla collaborazione dell’associazione Rigenerazione, di Maccaroni Chef Accademy e al contributo di tanti ragazzi volontari – ha spiegato Elvira Scarnati, presidente di Venti – la nostra intenzione è quella di replicare e di dare la possibilità anche ad altri artisti di esporre e perché no, anche di vendere le loro opere”
A tavola con Re Alarico e l’imperatore Federico II
Tra l’altro gli studenti dell’IIS Pezzullo di Cosenza, hanno dimostrato che la dieta mediterranea ha origine ai tempi dell’imperatore Federico II. I risultati della loro ricerca sul cibo ai tempi di Re Alarico sono stati presentati durante la manifestazione. A coordinare e presentare il lavoro dei giovani è stata la professoressa Filomena Cassese, che ha spiegato: “I ragazzi hanno svolto questo studio sia online sia avvalendosi di alcuni testi antichi che si trovano nella nostra biblioteca, punto di forza della nostra scuola”.
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