X
<
>

La giornalista Sara Pinna

Share
1 minuto per la lettura

La Rete ha scoperto un po’ in ritardo l’intemerata della conduttrice vicentina, Sara Pinna, in occasione del play out che ha visto soccombere il Lanerossi contro il Cosenza.

L’inviato veneto al Marulla di TvA, Andrea Ceroni, commenta la sconfitta: “Lo sport è così, si vince e si perde”. Inaspettato però al suo microfono si avvicina un papà cosentino che fa dire al suo bambino: “Lupi si nasce”.

GUARDA IL VIDEO: La “gaffe” razzista della giornalista vicentina col bimbo tifoso del Cosenza

Ed ecco che Sara da studio non perde la battuta piaciona per la sua audience biancorossa: “E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro”. Il suo inviato rinforza: “Non male Sara”.

Certo non male Sara, per lei nata valletta e diventata conduttrice di calcio molto appariscente. Ovviamente presentatrice di sfilate, eventi e anche di un programma di cucina. Dicono che abbia studiato 12 anni al Conservatorio e per questo le sia stato affidato il programma Viva Verdi.

Sa che nel Risorgimento questo acronimo nascondeva la frase W Vittorio Emanuele re d’Italia? L’Italia unita dell’800. Diversa dalla sua, molto incolta dove le parole volano senza pensiero, divisa negli odi territoriali.

Complimenti Sara Pinna lei ha avuto il suo quarto d’ora di notorietà mediatica. Per nulla nobile. Ma lei che si chiama Pinna, terzo cognome più diffuso in Sardegna, sa che lo tengono altre mille persone in Italia?

Anche loro sono andati a lavorare in pianura. Rifletta meglio durante le sue dirette. Anche per rispetto ai suoi corregionali.

Un tempo in tv c’erano i mezzibusti. Sergio Saviane che aveva inventato la parola sull’Espresso scriveva che erano senza testa. Proprio come lei. Saviane era di Castelfranco Veneto.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE