Il professor Marcello Walter Bruno
2 minuti per la letturaCOSENZA – Il suo ultimo scritto è di pochi giorni fa. L’11 luglio, su fatamorganaweb, la rivista on line del gruppo Cinema dell’Unical, di cui era un contributore assiduo ed entusiasta. Dal titolo “L’aura del cinema”, è un articolo sull’«immenso» Walter Benjamin, attraverso la riflessione di Fredric Jameson. E forse è giusto che sia così, che le ultime parole “pubbliche” di Marcello Walter Bruno incrocino il cinema, sua grande passione e campo di studio, ricerca e insegnamento.
Marcello Walter Bruno è scomparso oggi in Toscana, stroncato da un malore. Docente dell’Università della Calabria, sarebbe andato in pensione il prossimo Primo novembre. All’Università della Calabria aveva iniziato a insegnare, con le prime docenze a contratto, nel 1991. Ha tenuto corsi di semiotica, istituzioni di regia, teorie e tecniche del linguaggio cinematografico, comunicazione politica, fotografia.
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Ancor prima di approdare all’Unical, aveva lavorato in Rai come programmista regista, presso la sede calabrese della Tv di Stato, e collaborato, per il teatro, con Giancarlo Cauteruccio. Ma aveva lavorato anche nel campo della pubblicità, con Massimo Celani, Aldo Presta e Claudio Alagia nell’agenzia La Cosa, assumendo la direzione creativa di diverse campagne pubblicitarie. Tra cui quelle per il Comune di Cosenza, sindaco Giacomo Mancini, in cui si sdoganava per gli slogan il vernacolo (erano gli anni di “parcheggiamo bello bello”).
Interessi, passioni, competenze, esperienze che sono tutte culminate nel percorso di ricercatore e docente. La profonda conoscenza della comunicazione massmediale si univa a un acume fuori dal comune e a una inesauribile curiosità.
Accanto al cinema, altro ambito a cui ha dedicato studio e riflessione è stato quello della comunicazione politica (che del resto con il primo ha più di un punto di contatto nella storia). Di recente aveva scritto molto sul conflitto in Ucraina, dal punto di vista della comunicazione di Zelensky e del racconto fatto dai media.
Andando a ritroso nella sua produzione, oltre a ricordare il volume su “Il cinema di Stanley Kubrick”, è il caso di citare anche “Promocrazia. Tecniche pubblicitarie della comunicazione politica da Lenin a Berlusconi”. Un libretto agile, edito nel ’96, ma ancora illuminante.
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