Lucia Schiavone
3 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – Sulla sua pagina facebook si definisce «una mente insoddisfatta», affamata di conoscenza. Probabilmente è grazie a questa innata curiositas che Lucia Schiavone, diplomatasi quest’anno al Gioacchino da Fiore di Rende, è stata scelta tra i 25 migliori studenti d’Italia per il 2021.
Classe 2002, varcherà la soglia del Quirinale per essere insignita del riconoscimento di “alfiere del lavoro” da parte del presidente Mattarella. Un’onorificenza che è il frutto di anni di studio costante, indefesso, appassionato. Ma soprattutto di una lunga sequela di risultati brillanti. A cominciare dalla media scolastica, tutti dieci coronati dalla ciliegina sulla torta, il 100 e lode che sembra l’approdo scontato di un percorso fuori dal comune. E che già si lasciava presagire dal voto conclusivo della scuola media, 10 e lode anche allora.
«Sono emozionata per questa nuova esperienza che mi riempie di gioia» dice la studentessa, ora al suo primo anno di Economia e Finanza alla Bocconi di Milano. Mente prolifica e versatile,
Schiavone «avrebbe potuto studiare qualsiasi cosa» – come sottolinea la sua insegnante di Italiano Maria Gabriella Crispini – ma ha scelto di seguire la sua passione più grande, incoraggiata dai molteplici input dei suoi genitori, economisti per lavoro e per vocazione.
«La mia famiglia mi ha sempre spinto a conoscere cose nuove, abbiamo sempre dialogato, guardato il telegiornale, commentato le notizie economiche del giorno. Mia madre e mio padre mi hanno trasmesso il loro entusiasmo, ma la scelta finale è stata mia» ci tiene però a precisare lei, rivendicando la sua totale autonomia di giudizio.
D’altronde Lucia è determinata, caparbia, sà bene cosa vuole. O almeno così si evince dalla descrizione della professoressa Crispini, che la definisce «una persona solida, che si orienta bene nella vita e non ha momenti di incertezza».
Dal canto suo, lei dice di essere «disponibile e aperta alle critiche, al confronto». Purché costruttivo, certo. Del suo futuro ancora non sa niente, vive la vita giorno dopo giorno, step by step, tenendo a mente un mantra che scandisce a più riprese: quello che le interessa davvero, sopra ogni altra cosa, è essere felice.
«Non so cosa voglio diventare da grande, ma la mia filosofia è fare ciò che mi piace e farlo sentendomi in pace con me stessa; i risultati vengono dopo» – proclama con grinta. Milano è una nuova pagina da scrivere, sguardo fisso sull’obbiettivo ed entusiasmo straripante per le nuove sfide di domani. Senza tentennamenti, senza paura.
«La parentesi dell’università non mi spaventa, in realtà mi incuriosisce e mi dà nuovi stimoli, perché inevitabilmente mi costringe a modificare il mio stile di vita, il mio approccio allo studio; e soprattutto mi consente di crescere» – dice con decisione e una punta di emozione nella voce. Mentre si prepara all’onorificenza capitolina, ricorda i compagni di scuola, il fratello gemello – il suo «più grande fan» – i professori che l’hanno guidata nel suo percorso. Spronandola a «dare il massimo, ad andare oltre il mero libro di testo per approfondire, interagire con gli altri, imparare a vivere».
Domani sul suo orizzonte si staglia il profilo del colle romano, poi chissà. Ma Lucia è pronta a rischiare, «per colmare le lacune del suo bagaglio culturale, continuare a imparare, migliorarsi». Con un unico punto fermo: recupererà i viaggi che non ha fatto fino ad ora.
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