Omar Palermo, in arte YouTubo Anche Io
7 minuti per la letturaChi frequenta i social, in queste ore, avrà potuto notare che sono di tendenza, ovvero tutti ne parlano e ne leggono, ma soprattutto guardano, i video di “Youtubo anche io”, al secolo Omar Palermo, 42 anni, di Rossano Calabro, venuto a mancare ieri in una clinica di Belvedere Marittimo (LEGGI).
Chi era Omar Palermo? Uno youtuber, ovvero quei personaggi che attraverso un telefonino o un computer attraggono un pubblico di dimensioni variegate, conquistando la loro notorietà. Di norma sono dei ragazzini. Nel nostro caso era un uomo più grande della media solita, che aveva trovato un incredibile successo.
Aveva iniziato in sordina, parlando della sua vita quotidiana, mostrando un buon eloquio ma la Rete si è letteralmente infiammata per le sue performance quando Omar Palermo ha iniziato ad esibirsi in delle mangiate inverosimili da grande abbuffata che hanno iniziato a far decollare il suo canale, cinquecentomila iscritti e puntate da quattro milioni di visualizzazioni.
Ci aveva ragionato come conquistare i suoi follower Omar, ed era riuscito a costruire un’empatia che ne aveva fatto un personaggio di culto.
Ma c’era anche altro nella comunicazione diretta di “Youtubo anche io”. Sapeva essere anche un divulgatore, aspetto trascurato da chi conosce solo le avventure del palato che lo portavano ad andare oltre il possibile mangiando 40 “kinder fette a latte” insieme ad un pollo “rinforzante”.
A questo aspetto da tv trash univa le sue dissertazioni sui persiani antichi o sul Rinascimento, aiutandosi con qualche pubblicazione. In molti hanno iniziato a chiamarlo “Maestro”, come spesso capita ai guru della Rete.
Schivo e riservato, di carattere mansueto nella corpulenta stazza su cui spesso chiosava facendola diventare elemento di narrazione.
Era cresciuto nel centro storico di Rossano al quartiere Traforo. Nel centro bizantino aveva frequentato le scuole dell’obbligo per poi diplomarsi al locale liceo Scientifico. Quindi la decisione di trasferirsi ad Arcavacata per studiare Lettere classiche.
Appassionato di sport, tra le migliaia di ricordi in Rete in sua memoria si vede anche una sua foto in tenuta da calciatore, era anche un tifoso del basket americano, ed era assiduo in edicola a comprare riviste specializzate.
Era molto legato al nonno ultracentenario, Ferdinando. Tenerissimo un video molto visto e apprezzato, in cui “Youtubo anche io” mette in mostra e al centro della scena nonno Ferdinando, che con naturalezza sta al gioco del nipote, canta canzoni degli alpini, e i seguaci inteneriti lasciano commenti da libro Cuore sul valore che si dovrebbe dare ai nonni.
Un fenomeno di comunicazione Omar Palermo. Aveva compreso il canone, che non incantava solo giovani digitali, ma anche persone adulte e molto istruite. Se la massa restava impressionata da queste mangiate ipercaloriche che temiamo abbiano potuto avere anche conseguenze drammatiche sulla sua salute, c’era chi veniva anche catturato da questo parlare lento, con pause lunghe da politico consumato che creavano una sorta di ipnosi e incollavano al video per oltre un’ora qualunque fosse la dissertazione proposta e chiunque fosse l’interlocutore.
Aveva anche tenuto una sorta di orazione in favore della sua vecchia automobile prima di cambiarla, mostrandone ogni aspetto e rivelando che amava andare in giro in lungo e largo mostrando sul contagiri gli oltre cinquecentomila chilometri effettuati con l’automezzo avuto in regalo dalla mamma.
Un compagno di università lo ricorda anche in sella ad una moto, un giornalista specializzato riferisce che amava la compagnia di bengalini moscati che sono degli uccellini, Jessica Pignatari dal suo sito sostiene che avesse vissuto a Bolzano. Tranci di vita, ignoti ai più a Rossano, di una persona riservata che esplodeva di vitalità mettendosi in gioco davanti al display del telefonino.
Con il successo erano arrivati, inevitabilmente, gli odiatori. Lo insultavano per le sue imprese e, ovviamente, per essere in sovrappeso.
Dalla sua modesta casa rispondeva con il suo dire pacato ma fermo, ricevendo il sostegno dei suoi estimatori.
Era stato un grande successo quello di “Youtubo anche io”. Conosciuto da quelli che vivono nella Rete e ignorato da chi al massimo pubblica gli auguri di compleanno.
Aveva iniziato anche a sponsorizzare qualche prodotto e le royalties su Youtube avranno portato probabilmente qualche buon guadagno.
All’improvviso aveva deciso di scomparire dai social. La Rete dei sostenitori sussulta. Entrano in scena complottisti e sospetti.
Omar osserva a distanza e sul susseguirsi di bufale e fake news rompe il silenzio e sulla sua pagina social scrive: “Buongiorno, cari amici followers, come già fatto, sono qui per ribadirvi che ho deciso di non pubblicare più nuovi video. Scelta spontanea, e senza nessun tipo di problema che riguardi la mia persona. Vi chiederei gentilmente di ricordare quando dicevo che avrei potuto smettere da un momento all’altro e che non sarei mica stato sul Tubo per sempre. Quindi – rassicurandovi – vi invito a non continuare più a scrivere falsità sul mio conto e – soprattutto – a stare sereni. Grazie. YouTubo Anche Io”.
Ma la Rete non si placa. Si inneggia al Maestro, il suo canale con i vecchi video continua ad essere molto seguito.
Mesi di interrogativi, fin quando la scorsa settimana un suo collega siciliano, Giorgio Sciacca, come ha raccontato il nostro sito (LEGGI), si mette in automobile e va a Rossano per capire cosa è accaduto.
Recupera un indirizzo, si apposta, chiede, e trova il papà di Omar, il signor Antonio. È lui a raccontare che lo youtuber ritirato, per ricevere un pacco, è caduto e si è rotto una gamba. “Youtubo anche io” sarebbe ricoverato a Cosenza in ospedale. Ma anche qui un’incursione di Sciacca ha esito negativo. Dal ritorno a Rossano spunta che il ricovero sarebbe avvenuto a Laurignano in un centro di riabilitazione, ma il riscontro registra solo un duro alterco con il portiere della struttura.
I fans si quietano, ma seguono gli aggiornamenti in Rete. Ieri l’annuncio della triste notizia. Omar in arte “Youtubo anche io” è morto alla clinica Tricarico di Belvedere. I manifesti affissi sui muri di Rossano confermano il ferale annuncio.
La Rete apprende con dolore la scomparsa del Maestro. Secondo i riti moderni ognuno lascia un ricordo, un pensiero, una citazione. Le grandi mangiate, le imprese da video, le allocuzioni ai followers sono ricordate con affetto malinconico. La notizia rimbalza nei siti dei media ufficiali che la propongono nei loro notiziari. Omar ha conquistato da morto quello che non aveva mai ottenuto in vita. La notorietà ufficiale del suo comunicare con un seguito innumerevole di seguaci ha avuto bisogno della morte per poter essere conosciuta anche da chi non ha mai visto un video su Youtube.
Oggi a Rossano, in quella chiesa di San Bartolomeo che lo aveva visto crescere da ragazzino, inseguendo le storie degli Assiri da rivelare al mondo e mangiando merendine in gran quantità, si terranno le esequie, dove potranno partecipare a causa del Covid solo 45 persone dotate di mascherina.
Al funerale in Rete invece stanno partecipando migliaia di persone. Alcune curiose di scoprire un fenomeno a loro sconosciuto. I followers invece tributano il loro omaggio al Maestro. Un omone che accoglieva con affetto i ragazzini alla ricerca di un selfie e felice di far diventare protagonista il nonno centenario davanti ad un mondo virtuale che solo la morte sa riportare al valore dell’umano reale.
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