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L’intervento del vescovo Checchinato e la lectio magistralis di Fra Francesco Ielpo Ofm ieri all’Istituto San Francesco di Sales a Rende
«La preghiera se autentica, spinge verso la pace e coltiva fratellanza universale». Questo il messaggio che racchiude il pomeriggio di ieri, giovedì 10 ottobre, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Francesco di Sales” a Rende. L’inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 si è aperta con l’intervento del vescovo di Cosenza-Bisignano, Giovanni Checchinato.
«Si apre ufficialmente un anno importante per un luogo dove l’ascolto, il ragionamento, il confronto sono colonne portanti. Si inaugura il percorso di chi, si accinge a guardare dentro se stesso in primis, per poi poter aiutare la nostra comunità. Mi auguro che le iscrizioni aumentino di anno in anno. Del resto, per tutti coloro che ne fanno parte è una sfida, il cristianesimo lo è». Il presule Checchinato ha espresso queste parole. Poi ha aggiunto che il tema scelto per la giornata, sulla preghiera e la pace, si unisce in qualche modo all’appello di Papa Francesco: «L’unità della Chiesa è l’unità tra persone».
LA LECTIO MAGISTRALIS ALL’ISTITUTO SAN FRANCESCO DI SALES
Il professore dell’Issr Don Emilio Salatino, a cui è stato affidato l’incarico di guidare l’istituto, ha espresso tutta la sua gratitudine: «Sono onorato e fiducioso verso questo servizio e orgoglioso di comunicare il crescente numero di iscritti e anche, di chi ha portato a compimento un percorso non facile che pone un continuo confronto con sé stessi».
Ha dato valore aggiunto al pomeriggio, la lectio magistralis di Fra Francesco Ielpo OFM delegato della custodia di Terra Santa per l’Italia il quale, con parole chiare e ricche di significato fa da subito comprendere la connessione tra la pace e la preghiera: «In questo mondo caotico, solo educando con costanza, perseveranza e consapevolezza alla preghiera si potrà ambire alla pace; non solo responsabilità civile, frutto di accordi o strategie, ma un dono che viene dall’alto, che da soli non si può costruire».
Padre Francesco parla di coraggio, di abbandonare la paura, di avere fiducia in sé stessi, di imparare con fatica a riconoscere nel dolore il proprio fratello o sorella, solo così si andrà verso la conciliazione di un popolo. «Quando più la preghiera si fa difficile, qualcosa ci ostacolo a farlo, noi dobbiamo essere più forti e superare il limite, essere resilienti, credendo che essa sia la strada giusta per una vita migliore», questa una delle sue riflessioni più forti, insieme a quella che fondamento della pace è solo l’amore di Dio: «Egli è rifugio, riconciliazione, ascolto, accoglienza, è strumento per oltrepassare l’odio, la violenza, l’ostilità di popoli; le guerre attuali possiamo superarle solo se uniti in lui con coscienza».
Gli intermezzi che hanno reso suggestivi alcuni moment, sono stati a cura di Romilda Cozzolino, studentessa Issr. Parola chiave del pomeriggio la costanza; nella fede, nella preghiera, nello studio delle scritture, nella connessione con chi ci osserva dall’alto, nel costruire unione con i propri simili: «Impara da me, ed ascolta le mie parole; cammina nella mitezza del mio Spirito, e troverai la pace in me», dice il Vangelo. Di buon augurio il taglio della torta ed un brindisi.
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