La statua della Madonna portata in processione a Rocca Imperiale
2 minuti per la letturaROCCA IMPERIALE (COSENZA) – Il Coronavirus nulla può rispetto alla devozione che la comunità di Rocca Imperiale nutre per la sua protettrice, la Madonna della Nova.
Anche quest’anno, nel giorno del sabato in Albis, l’effigie si è spostata dal suo santuario, in contrada Cesine, per essere trasferita nella chiesa madre secondo un rito che va avanti da quasi 400 anni. La tradizione attribuisce alla Madonna della Nova – l’effigie ritrae Maria che fa visita alla cugina Elisabetta dopo aver ricevuto la visita dell’Angelo – la liberazione del paese dall’invasione dei turchi del 1644.
L’emergenza Covid 19, però, ha imposto ai parrocci – don Domenico Cirigliano e don Pasquale Zipparri – e al rettore del santuario don Mario Nuzzi di rivedere la formula della celebrazione.
Per i fedeli nessuna processione dal centro abitato di Rocca fino al santuario di campagna – andata e ritorno – ma l’attesa a casa, con un saluto attraverso le finestre e i balconi all’effigie trasportata su un furgone.
L’icona è stata scortata, in auto, dai vigili urbani, dalla Protezione civile, dai volontari della Misericordia, dal sindaco Giuseppe Ranù e da alcuni membri dell’amministrazione.
A salutare la Madonna della Nova, al suo arrivo in paese, facciate di casa adornate a festa. «Le celebrazioni (alle 8 e 30 al santuario e alle 10 presso la chiesa madre di Rocca Imperiale centro) sono state trasmesse in streaming su Facebook. «Provo gioia e tristezza in questo momento – ha detto don Domenico, all’inizio della messa, con voce rotta dall’emozione – Tristezza perché la nostra gente deve privarsi della sua festa più importante. Abbiamo fatto tutto il possibile però perché la Madonna potesse tornare anche quest’anno in mezzo a noi. Anche se non è stata mai assente: la mamma non lascia mai soli i suoi figli, soprattutto nel momento del dolore. Ma oggi più che mai avvertiamo la sua tenerezza e la sua dolcezza».
L’effigie è stata issata sull’altare, circondata da un cordone di protezione. «La chiesa resterà aperta – ha detto il parroco – e singolarmente sarà possibile venire qui a pregare la Madonna della Nova. Rispettiamo le regole: l’icona resterà qui fino a luglio, c’è tutto il tempo». Don Domenico ha ringraziato anche la comunità per aver accolto con balconi in festa l’arrivo dell’effigie.
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