La lezione degli agenti di polizia ferroviaria al "Falcone"
2 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – Ospiti d’eccezione all’Istituto Comprensivo “G. Falcone” di Rende-Quattromiglia: gli agenti della Polizia ferroviaria. Il dirigente Antonio Iaconianni ha fortemente voluto che alunni e insegnanti li accogliessero in diversi appuntamenti, negli atri dei vari plessi o nelle biblioteche della città di Rende.
Costruire consapevolezze e diffondere la cultura della legalità e della sicurezza tra gli studenti delle scuole secondarie è lo scopo degli incontri in cui gli operatori Polfer, in un sodalizio di intenti con i docenti, hanno presentato il progetto “Train to be Cool”, ideato nel 2014 dal servizio della Polizia ferroviaria in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Le tematiche sono state affrontate attraverso fatti di cronaca avvenuti sul territorio nazionale, esempi di vita quotidiana e lavorativa o mediante filmati: da qui il confronto tra agenti e studenti, numerose domande e curiosità e l’affiorare di ricordi.
Fin dall’ottobre 1839, con l’inaugurazione della prima ferrovia in Italia, che collegava Napoli al Granatello di Portici, l’immaginario legato ai treni, ai binari e alle stazioni, è entrato nella letteratura italiana e a esso si ispira una “civiltà del treno”, che mette in relazione l’esperienza umana con lo scenario ferroviario da diverse prospettive: dei treni e della guerra; della vita dei ferrovieri e dei loro figli; di buona parte della narrativa investigativa; dell’idea del treno quale mezzo per raggiungere le mete delle vacanze; di quella metaforica che rappresenta un viaggio tra le interpretazioni possibili, a partire dai futuristi che esaltano la velocità e le meraviglie del treno come simbolo di progresso, fino a diversi poeti, fra i quali Carducci, Pascoli e Montale.
Il treno è veicolo di sentimenti e la stazione luogo di incontri e ritrovo, partenze e avventura, ma anche slancio vitale, progetti e malinconie. Parlare ai ragazzi di regole da rispettare è obiettivo necessario e ambizioso: i comportamenti a cui attenersi vanno trasmessi per diffondere principi e valori di tutela individuale e collettiva e servono a formare cittadini attivi e responsabili.
L’insegnamento che gli agenti, gli assistenti capo coordinatore Francesco Serra e Giovanni Fabbricatore hanno lasciato ai ragazzi è che «le regole sono radici della libertà individuale; una norma è la possibilità di esercitare la propria libertà. È libero chi conosce i propri limiti e valorizza le virtù, chi sa che essere liberi è faticoso, ma è cool, rende forti: un modo per vivere bene la propria vita».
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