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Un momento del convegno di presentazione

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ROMA – Diamante come capitale della cultura italiana per il 2024, per la ricchezza del suo territorio e delle sue tradizioni, ma soprattutto perché rappresenta quell’incontro tra tante civiltà e religioni che è alla base della cultura stessa.

Questo il filo conduttore di “Transizioni. Occasioni e rischi del nostro tempo. Il ruolo della cultura”, il convegno tenutosi a Palazzo Wedekind per presentare la candidatura di Diamante a Capitale della cultura italiana 2024. D’altra parte «la cultura non è solo accumulo di beni culturali – ha detto Ernesto Gaudio, presidente del Comitato Diamante 2024 – ma è la ricchezza che nasce dal confronto e dall’accoglienza e in questo Diamante, con tutta la Calabria, è un archetipo».

Greci, Arabi, Ostrogoti sono solo alcuni dei popoli che hanno attraversato questo territorio e che hanno lasciato la loro traccia, a partire dal cibo («Anche il peperoncino viene dall’altra parte del mondo», ha ricordato Gaudio). E poi il forte legame con la Comunità ebraica, tanto che la presidente onoraria del Comitato Diamante 2024 è proprio la senatrice Liliana Segre; ma anche la Comunità Rom, «fortemente integrata nella nostra città», come ha detto il sindaco di Diamante, il senatore Ernesto Magorno, che ha anche espresso la sua «profonda gioia» perché «quando ero piccolo la mia città era un villaggio di contadini e pescatori e oggi si trova in una delle sale più prestigiose d’Italia».

E in effetti Diamante è ancora un piccolo centro e anche per questo, come hanno ricordato il presidente della Commissione Beni culturali del Senato Riccardo Nencini e l’assessore alla Cultura della Regione Calabria Rosario Varì, dovrebbe essere valorizzato, anche in linea con i propositi di valorizzazione dei piccoli borghi del Pnrr.

Contaminazione tra culture e accoglienza ma anche un felice incontro tra antico e contemporaneo: accanto all’anfiteatro di Cirella, i murales che dipingono ogni angolo del centro e che, come ha detto ancora Nencini, «creano una sinergia unica fra passato e presente».

«Diamante e la Calabria non sono solo mare e spiagge – gli ha fatto eco Varì – e lo testimoniano i tanti progetti calabresi premiati nel 2021: Vibo è stata Capitale italiana del libro, Tropea Borgo dei borghi e la Ciclopedia dei parchi ha ottenuto l’Oscar italiano del cicloturismo».

Infine, l’appello di Nencini a fare rete: «È importante che tutta la Calabria giochi dalla stessa parte del campo. Non vi dividete come faremmo noi Toscani», ha concluso ironicamente.

All’incontro hanno partecipato anche, oltre al presidente dell’Inps Pasquale Tridico, Padre Francesco Trebisonda, rettore del Santuario di San Francesco di Pao, il fondatore del progetto ‘Mulinum’ Stefano Caccavari, la ‘project manager’ di Diamante 2024 Lucia Serino e il regista Mimmo Colapresti.

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