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RENDE (COSENZA) – Si aprirà domani, venerdì 6 novembre, con una lectio di Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, il decimo anno del ciclo seminariale del progetto scientifico-didattico di Pedagogia dell’Antimafia nato il 23 maggio 2011 nella vecchia Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria e oggi attivo presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società diretto da Roberto Guarasci.
Mario Caligiuri, professore ordinario di Pedagogia della Comunicazione all’Unical, affronterà il tema dell’educazione alla legalità discutendo di nuovi paradigmi e modelli di cittadinanza. L’iniziativa, che sarà introdotta da Giancarlo Costabile del progetto di Pedagogia dell’Antimafia, inizierà alle 19, e sarà trasmetta in diretta facebook e youtube dalle pagine dell’emittente televisiva Calabria News 24.
Il focus del progetto di R-Esistenza alla cultura mafiosa è la costruzione di una didattica sociale sul modello della Scuola di Barbiana e della metodologia coscientizzatrice di Paulo Freire, educatore brasiliano della seconda metà del Novecento. Particolare attenzione è stata dedicata in questi anni alla ricerca di metodologie pedagogiche di contrasto culturale alle mafie, organizzando – senza alcun contributo pubblico e rifiutando i fondi universitari di ricerca – 118 seminari in presenza, 6 online e 26 laboratori all’aperto (da Scampia a Palermo, dalla Piana di Gioia Tauro alla Locride, passando per le periferie di Cosenza), che hanno coinvolto più di 350 relatori. Figure istituzionali, della magistratura e delle forze dell’ordine, il mondo dell’associazionismo laico e cattolico, la realtà dei movimenti, gli imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni, il giornalismo militante, hanno animato il cantiere pedagogico nato sulle colline di Arcavacata. Gli studenti coinvolti nelle aule sono stati oltre 3mila e più di mille i ragazzi che si sono spostati nei territori per frequentare i laboratori di cittadinanza attiva.
L’idea base che anima l’esperienza culturale è quella di definire la pedagogia come teoria sociale in azione sull’educazione: la pedagogia è costruzione militante e responsabile di comportamenti pubblici orientati ai valori della pace, dell’inclusione e della cooperazione. R-Esistere traduce “l’urgenza del divenire”: farsi radicalmente umanità, percorrendo la strada del dialogo e della mitezza. La pedagogia è intesa come processo di soggettivazione consapevole e acquisizione progressiva di razionalità etica. Questo cammino ha scelto di fondarsi sulla “cultura del dono” e sulla sua costante testimonianza di spontaneità e gratuità. In questa cornice ideologica, si è deciso di sperimentare l’Università itinerante, fuori dalle aule del ‘sistema’ e dai suoi condizionamenti di potere, quale azione educativa di sensibilizzazione e denuncia verso la condizione di marginalità in cui il Mezzogiorno del Paese versa ancora a 159 anni dal compimento del processo di unificazione nazionale.
Il primo laboratorio all’aperto risale al 30 novembre 2011, quando 70 studenti di Scienze dell’Educazione dell’Unical visitarono la Valle del Marro, cooperativa fondata dal sacerdote antimafia Don Pino Demasi sui beni confiscati ai boss della Piana di Gioia Tauro. Nel maggio 2016, Pedagogia della R-Esistenza Unical ha fondato – a Scampia presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde – con R-Esistenza Anticamorra di Ciro Corona le R-Esistenze Meridionali, incubatore culturale che mira alla costruzione di un nuovo modello di democrazia popolare e sociale, partendo dal Mezzogiorno e dalla risoluzione della Questione meridionale. La sfida pedagogica delle R-Esistenze Meridionali, di cui è leader e portavoce il napoletano Ciro Corona, si traduce nel motto: “Perché il Meridione non sia più una questione, ma un’occasione di riscatto”.
L’8 maggio 2019, il Laboratorio di Pedagogia dell’Antimafia Unical, nato dall’esperienza di Pedagogia della R-Esistenza, ha promosso il progetto Barbiana 2040 con l’obiettivo di costruire un’alternativa culturale e educativa alla pedagogia neoliberista. L’idea è nata durante il Laboratorio sulla Scrittura collettiva e la didattica milaniana nell’epoca della tecnica tenuto ad Arcavacata nel mese di marzo 2019 da Edoardo Martinelli, allievo di don Lorenzo Milani e coautore di Lettera a una professoressa, al quale hanno partecipato 10 tesisti del Corso di studi in Scienze dell’Educazione che stanno approfondendo il pensiero e il metodo del Priore di Barbiana. Il percorso annuale, infine, si chiuderà il 23 maggio 2021 con la formalizzazione a Scampia, presso l’Officina delle Culture Gelsomina Verde, della Rete di antimafia militante che raggruppa diverse esperienze di contrasto pedagogico alla cultura criminale attive e operanti nel Meridione d’Italia.
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