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L'Unical di Rende

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COSENZA – Nell’annuale rapporto Censis sulle università italiane l’Unical si conferma al secondo posto tra gli atenei statali di grandi dimensioni. A precederla sul podio, come lo scorso anno, l’università di Perugia. 

Le pagelle stilate dal Censis come guida per le future matricole prendono in considerazione sei parametri. Cinque sono ben noti ai “frequentatori” della classifica. Si tratta di servizi – ovvero il numero di posti letto e pasti erogati –, borse di studio e contributi, strutture (categoria sotto cui rientra il numero dei posti in aule, biblioteche e laboratori), comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione (parametro calcolato sul numero di studenti stranieri o di propri iscritti che trascorrono all’estero un periodo di studio). 

Il sesto parametro è invece una novità dell’edizione 2019/2020: è l’occupabilità, valutata sul numero di laureati magistrali del 2017. Una nota dolente per l’Unical e per gli altri atenei del sud Italia. Il campus di Arcavata, che pure vede migliorare i propri risultati per quasi tutti gli altri indicatori, manca la scalata alla vetta del podio proprio alla voce occupazione. Qui il punteggio rimediato dall’Unical è di 74 su 110, uno dei risultati peggiori tra i grandi atenei: il voto migliore lo becca l’università di Modena e Reggio Emilia con 105.

L’Unical prende il massimo – come ogni anno – per servizi e borse (110) e migliora il voto per strutture (da 75 a 79) e internazionalizzazione (da 71 a 74), mentre conferma i 94 punti per la comunicazione. Il punteggio medio finale è di 90,2 (lo scorso anno, senza occupabilità fu 92), mentre Perugia si aggiudica il primato con 91,2. Terza Parma con 89,7.

«Se la valutazione fosse stata fatta sugli stessi parametri dello scorso anno – spiega il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci –  avremmo scalato la vetta e saremmo arrivati in prima posizione. Ma siamo molto soddisfatti di aver mantenuto per il secondo anno la seconda posizione di questa prestigiosa classifica che insieme a quella internazionale, pubblicata poche settimane fa di Times higher education THE offre il quadro di un’università in ottima salute».

GLI ALTRI ATENEI CALABRESI

Il rapporto Censis  vede poi l’ateneo di Catanzaro in 15ma posizione (su 16) nella classifica delle università di medie dimensioni con un punteggio di 74, mentre Trento – prima nella stessa classifica – ha un voto medio pari a 97. Lo scorso anno l’ateneo finì invece 16mo su 18. Sesta, su nove, Reggio Calabria, nella classifica dei piccoli atenei statali. Voto medio 78,2, mentre l’anno scorso, con 83, era finito quinto su 10.

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