La commissione elettorale alla precedente votazione
3 minuti per la letturaL’Unical tornerà al voto domani per eleggere il rettore che guiderà l’ateneo nel sessennio 2019-2025.
Sarà l’ottavo rettore nella storia dell’ateneo dopo Beniamino Andreatta, Cesare Roda, Pietro Bucci, Rosario Aiello, Giuseppe Frega, Giovanni Latorre e Gino Mirocle Crisci che chiuderà il suo mandato il prossimo 31 ottobre.
I candidati in campo, dopo il ritiro di Luigi Palopoli (LEGGI), sono Nicola Leone e Raffaele Perrelli: possiamo già dire, comunque vada, che il prossimo rettore dell’Unical sarà per la prima volta un calabrese (finora si contava solo un “oriundo”, Giuseppe Frega, nato a Brindisi ma figlio di un calabrese) e un ex studente dello stesso ateneo. Leone ha conseguito all’Unical la laurea in Matematica, Perrelli quella in Lettere, indirizzo classico.
I CANDIDATI
Nicola Leone (LEGGI IL SUO PROGRAMMA), classe ’63 e originario di Diamante, dopo la laurea ha iniziato a lavorare al Crai (Consorzio ricerca applicazioni informatica) di Rende e poi al Cnr. Nel ‘95 il trasferimento in Austria, al Politecnico di Vienna, dove ha vinto la cattedra di Informatica. Alla prima occasione, cinque anni più tardi, il ritorno come professore ordinario all’Università della Calabria, dove ha avviato il corso di laurea in Informatica e proseguito le sue ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale. È stato direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica per due mandati e membro del Senato Accademico.
Raffaele Perrelli (LEGGI IL SUO PROGRAMMA), classe ’61 e originario di Cosenza, dopo la laurea ha proseguito il suo percorso all’Unical con il dottorato di ricerca. La sua tesi riguardava i proemi claudianei, da lì la sua ricerca si è orientata poi verso la poesia elegiaca d’età augustea. Tibullo, quindi, nel rapporto anche con altri elegiaci come Properzio e Ovidio, oppure nel “dialogo” con Orazio. Ricercatore dal ’92 e associato dal ’98, è diventato ordinaio di Filologia e letteratura latina nel 2003. Perrelli è stato preside della Facoltà di Lettere e filosofia per due mandati, poi direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e oggi è senatore accademico.
I SEGGI
Si voterà dalle 9 alle 18 nei seggi allestiti in aula magna per docenti e ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti. Dell’elettorato attivo fanno parte 762 docenti e ricercatori, 684 tra dipendenti amministrativi e tecnici (Pta) e 141 rappresentanti degli studenti, tra membri del CdA, del Senato, del Cus, dei Consigli di dipartimento e dei Consigli di corso di studio. Quello di pta e studenti è un voto pesato: vale, rispettivamente, il 10 e il 5 per cento di quello espresso dai prof.
Il voto del 3 luglio – secondo turno elettorale – sarà valido nel caso in cui parteciperà al voto la maggioranza assoluta dei professori di ruolo e dei ricercatori. È necessario un quorum, anche nel secondo turno, per risultare eletti: il 50 per cento più uno dei votanti. Qualora non fosse raggiunto, si andrà al ballottaggio il 18 luglio: lì basterà la maggioranza semplice.
IL PRIMO TURNO
Il 13 giugno è finita con un testa a testa tra Nicola Leone e Raffaele Perrelli (GUARDA I DATI), con il primo avanti di circa 19 voti rispetto al secondo. Leone aveva ottenuto 335,4 voti (305 dai prof; 20,68 dal pta e 9,72 dagli studenti). A Raffaele Perrelli erano andati invece 316,38 voti (263 dai prof; 28,27 dal pta e 25,11 dagli studenti). Chiudeva terzo Luigi Palopoli con 158,6 voti (di questi 143 dai prof).
GLI SCENARI
La corsa elettorale potrebbe chiudersi il 3? Con due candidati invece di tre in campo e i 158 voti di Palopoli disponibili, l’elezione è ovviamente ora più probabile rispetto al primo turno, ma servirà, come detto, la maggioranza assoluta dei voti espressi. Ipotesi che potrebbe non verificarsi nel caso – remotissimo, vista la presenza di voti pesati – di un pareggio oppure qualora si registrasse un numero consistente di schede bianche.
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